Paesi e città: Palermo
di Leo Spanu
Teatro Massimo. 1920 ca.
2013
Arriviamo a tarda notte; era già buio quando siamo sbarcati
all’aeroporto di Trapani. Odio attraversare posti a me sconosciuti di notte, mi
rifarò al ritorno, al momento solo uno sprazzo di luce a Capaci, sull’autostrada, nel punto dove morirono il giudice Falcone, la moglie e la scorta.
Un punto illuminato a giorno come memoria; speriamo riesca anche ad illuminare le coscienze.
Un punto illuminato a giorno come memoria; speriamo riesca anche ad illuminare le coscienze.
Il mattino, fuori dell’albergo un momento di teatro greco
con un parcheggiatore abusivo alquanto malmesso
nel fisico, che ci spiega l’altra faccia del mondo e della luna, quella
che tutti vediamo e che facciamo finta di non vedere. C’è un’umanità e una simpatia in quel piccolo uomo che non si arrende anche se è stato
iscritto d'ufficio nella lista dei vinti che ti riconcilia con la Sicilia. Forse paga il pizzo a qualcuno ma:
- Ragazzi, ( il più giovane di noi di ha 60 anni o nei paraggi) piccola colletta
per l’omino che ci guarda il pullman.-
Paesaggio dalla camera dell'albergo
Il mattino era cominciato maluccio con la colazione apparecchiata
in due bugigattoli e un corridoio in fondo ad un altro corridoio. Figuriamoci
se puoi trattare così una banda di una cinquantina di pensionati sardi in gita
turistica ( pagata bene). La “vibrata
protesta” ci riporta nel salone principale
con tanto di scuse del direttore dell’albero ( 4 stelle).
Bene, possiamo
cominciare la visita di Palermo.
Mentre la guida racconta la storia di santa Rosalia io mi dedico a fare foto della cattedrale. Mi sono perso il perchè del carro a forma di barca.
Una visita alla famosa piazza della Vergogna (piazza Pretoria) piena di statue tutte nude. Si racconta che le suore di clausura del convento antistante uscivano la notte per privare le statue degli organi genitali. Certo che aprire la finestra, al mattino, e ricevere il buongiorno con un attrezzo, anzi più attrezzi, in bella vista non doveva essere il massimo per le sorelle.
Le mummie.
Nelle catacombe nel convento dei Cappuccini c'è una ricca galleria di anime perse: l'odore è pungente e cattivo ma non sono gli 8000 corpi imbalsamati a colpire le narici, è l'odore del niente, della morte sospesa, del (macabro) gusto ad esporre persone care per strapparle al logorio del tempo. Di ciò che è stato non rimane alcuna bellezza ma solo carne incartapecorita e stracci d'abiti. La bimba, Rosalia, che ancora mantiene lineamenti umani e sembra dormire, è ancora più agghiacciante anche se è stata circondata dalla scienza per impedirne il degrado e la decomposizione. A mio modesto parere, dovremo lasciare andare definitivamente i nostri cari: loro vivono con noi finchè siamo vivi noi poi è giusto restituire tutto al silenzio e alla morte.
Una visita al mercato di Ballarò è d'obbligo
Un ragazzo di età indefinita, la droga ha segnato il viso e il corpo ma gli occhi sono vivi, appena velati, forse tristi. Vende cd taroccati.
-Comprate sicuri, qui non ci sono occhi nascosti o telecamere a spiare. E se non sono perfetti me li riportate indietro che ve li cambio.-
-Ma noi veniamo dalla Sardegna sarebbe un pò costoso ritornare.-
-Allora amico, ti devi fidare.-
-Va bene amico, e tieni pure il resto.- (NOTA: i DVD erano di ottima fattura.)
Pane....
...frutta....
.... e peperoncino..... dicono che è afrodisiaco....magari per ricaricare le batterie.
La mia signora è stanca e preferisce andare a dormire. Accetto la proposta per una passeggiata nel centro da parte dell’ex maresciallo dei
carabinieri e del cagliaritano dall’ironia feroce, con rispettive mogli. Palermo di notte è piena di gente; pizzerie e ristoranti lavorano a
pieno ritmo, si mangia anche all’aperto in tavolini quasi di fortuna. E’
ottobre ma sembra una serata d’estate. Nel viaggio di ritorno all’albergo, la
signora cagliaritana si convince che ci
siamo persi.
Si avvicina ad una macchina ferma nell’ombra e attacca un bottone
ai due tipi che con pazienza e un senso di fastidio rispondono alle sue
domande. La signora è molto simpatica ma ha una lingua che non riposa mai. In
un momento di tregua le spiego che lei ha infastidito due agenti in borghese
che stavano lavorando. L’ex maresciallo conferma la mia spiegazione. La
prostituta nascosta nel buio del portone dietro di noi, immagino abbia emesso un
sospiro di sollievo, probabilmente abbiamo impedito l’ennesimo fermo.
Davanti all’albergo, due cavallone bionde in minigonna,
calze a rete e tette in fuori discutono con due clienti.
Le nostre signore commentano (con invidia);- Che belle gambe
quelle ragazze!-
Noi tre maschietti replichiamo:- Veramente quelle sono
uomini.-
Sorpresa delle signore: - Non è possibile. Sono troppe
belle?-
Noi, sempre in coro, confermiamo:- Che siano belle non c’è
dubbio ma tra le gambe hanno un coso così.-
E adesso tutti a dormire. Buonanotte.
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