Se tutto va bene siamo rovinati

di Leo Spanu


Me lo sentivo, come un’influenza che sta per arrivare; stai bene ma ti accorgi, più con l’intuito che con la ragione, che sta per arrivarti addosso qualcosa di spiacevole. Solo che un’influenza la superi in tre giorni; a letto, al caldo, un’aspirina e un brodo bollente. Ma quanto ci vuole per superare un epidemia di toninellite? Una malattia sconosciuta fino a ieri, una malattia  che colpisce chi ha pochi neuroni con  esiti non facilmente prevedibili.
Si perché la prima conseguenza è che a molti vengono le allucinazioni; vedono cose che non esistono.
Per fortuna  che il governo giallo verde di Conte (da “ I promessi sposi: Carneade, chi era costui?”) fa miracoli. Neanche  le  Madonne pellegrine, al servizio della Democrazia Cristiana, avevano potuto tanto.
Ma  vediamo alcune delle meraviglie che, per grazia ricevuta (siano sempre lodati san Salvini e san Di Maio !) cadranno come manna sulla testa degli italiani.

Cancella  la povertà. Ci avevano provato in tanti da Gesù Cristo a san Francesco in campo religioso. Tra i laici un certo Carlo Marx. Tutti dilettanti allo sbaraglio.
Cancella le tasse agli evasori. A chi le ha sempre pagate resta la soddisfazione di continuare a pagarle.
Aumenta i debiti spendendo i soldi che non ha. Consumate oggi che (gli altri) pagheranno domani, una specie di armiamoci e partite.
Aumenta le pensioni minime. Saranno contenti tutti quelli che non hanno mai versato un contributo. Conosco persone che si sono costruiti un piccolo impero economico ma siccome risultavano disoccupati oggi prendono la pensione sociale. Magari l’abbassano a me per darla ad un ex lavoratore  in nero.
Favorisce i consumi. Certo che con cento euro al mese in più, molti pensionati, qualche altra medicina  se la potranno permettere .
Regala bandierine agli onorevoli a cinque stelle. Non avevo mai visto un girotondo di cretini per le piazze di Roma. Anche a piazza Venezia festeggiavano, qualche decennio fa.
Costruisce ponti  da cui fare bungee jumping  ( Toninelli). A Genova l’hanno fatto in 43.

Fare debiti per favorire gli investimenti produttivi e creare occupazione potrebbe essere accettabile ma fare debiti solo  perché, in campagna elettorale,  si sono sparate cazzate a raffica è surreale, roba da paese dei balocchi.

Ha ragione una spiritosa (e intelligente) signora (nom de plume,  Donna di mezzo) che scrive su Twitter: Domani  finisce la povertà e io non so cosa mettermi. 

Di sicuro qualcuno ci sta  mettendo la faccia;  speriamo che a noi non tocchi di metterci il c.

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