(R)Libri antichi: La bellezza del diavolo (De prestigiis daemonum)
di Leo Spanu
Johan Wier (1515-1588) è l’autore di De praestigiis
daemonum, et incantationibus ac veneficcis (Basilea 1563) un opera in sei
libri che all’epoca ebbe un enorme successo. Vivente l’autore furono pubblicate
ben otto edizioni in varie lingue.
Nel primo libro si
tratta dell’origine e dei poteri del diavolo; nel secondo dei maghi; nel terzo
delle streghe; nel quarto degli indemoniati e di coloro che ritengono di essere
vittime del malefici; nel quinto della loro guarigione; nel sesto delle
punizioni da infliggere a maghi e streghe. Teoricamente dovrebbe essere
un’opera datata e superata dalla cultura moderna ma, se mi guardo intorno, non
ne sono molto convinto.
In questo articolo tratteremo solo del primo libro
anche se sarebbe interessante sviluppare gli altri temi ad esempio
l’opinione, in quei tempi davvero all’avanguardia, che i crimini attribuiti
alle streghe fossero immaginari. Secondo Wier, che di professione era un
medico, quelle donne erano solo malate di mente. Affermazioni che procurarono
al medico olandese il plauso delle intelligenze più illuminate ma anche
violente reazioni di vasti ambienti ecclesiastici. Purtroppo Wier non porta alle
giuste e dovute conclusioni le sue teorie e si limita a chiedere per “le streghe colpevoli” una riduzione delle
pene escludendo in modo tassativo solo la pena di morte.
Dal primo libro, la classificazione dei demoni. E’ un ordine
militaresco con generali di corpi d’armata e legioni di diavoli come soldati. I
capi, cioè i principi, sono 68.
Il re dei demoni è Bael, una specie di capo
maggiore di esercito, marina e aviazione insieme, che ha 66 legioni alle sue
dipendenze dirette.
Altri demoni importanti sono: Agares, Astaroth, Balam, Barbatos, Decarabia,
Eligor, Forneus, Furfur, Gomory, Naberus ( o Cerberus), Pursan, Sydonai (o
Asmoday) ( questo con 70 legioni ha più
soldati del Grande Capo. Qui si rischia il golpe.), Stolas, Zepar , tutti con
le loro brave legioni al seguito. Poi ci sono quelli senza soldati come Murmur
e Oze. Un po’ come gli ufficiali imboscati al Ministero della Difesa dove ci
sono più generali che applicati di segreteria.
Se le legioni demoniache corrispondono numericamente alle
legioni romane ( in epoca imperiale una legione era composta da 16.000 soldati)
allora è davvero un gran bell’esercito. Infatti i romani hanno conquistato il
mondo. Sulle conquiste dei diavoli non ho informazioni.
Il totale delle legioni
demoniache è di 541 per un numero
complessivo di 8.656.000 soldati. Sono tanti!
I generali, pardon i principi, hanno vari gradi e titoli
come in una corte rinascimentale e diversi orari di colloqui con i loro fedeli.
Fuori di metafora i diavoli vengono evocati secondo le gerarchie.
I Re dall’ora terza fino al mezzodì e dall’ora
nona al vespero; i Marchesi dall’ora
prima fino a mezzogiorno; i Duchi come i Marchesi; i Praeses ( in olandese
presidenti) al crepuscolo; i Conti ogni ora.
Per quanto riguarda l’aspetto dei diavoli Weir deve aver
frequentato a lungo l’inferno perché le sue descrizioni sono molto precise.
Byleth è un re
grande e terribile che cavalca un cavallo color pallido (?) ed è preceduto da
trombe, zampogne e ogni specie di strumento musicale. Una specie di sagra paesana
in onore della mortadella e del culatello o un corteo carnevalesco degno di
Viareggio.
Bitru (o Sytry) è
un gran principe che con volto di leopardo ed ali di grifo, pronto a
trasformarsi in un bellissimo uomo che incanta e accende d’amore le donne. Poi
le possiede con grande libidine. Il sogno proibito della casalinga di Voghera.
Bune è un duca
con forma di dragone a tre teste una delle quali è umana. Parla con voce muta (ha studiato da mimo) ma fa parlare i morti e dispensa agli uomini ricchezza,
facondia e sapienza. E’ il famoso diavolo dei tre desideri, quello che alla
fine ti frega sempre.
Caym è un praeses
con forma di merlo. Quando viene evocato parla attraverso una fiamma ardente e
tiene in mano uno spadone. Concede l’intelligenza a tutti gli animali (sarebbe
stato meglio anche agli uomini), il muggito ai buoi, il latrato ai cani e il
suono alle acque. Perché non il silenzio agli imbecilli?
Gomory è un duca,
ha la forma di una bellissima donna (e ti pareva visto il nome!) e cavalca un
cammello. Concede l’amore delle donne (è il capostipite dei lenoni) e
specialmente delle ragazze.
Orias è un
marchese in forma di leone che cavalca un enorme cavallo con coda di serpente.
Nella mano destra regge due grandi serpenti sibilanti. Conosce i segreti dell’astrologia,
concede la dignità (a chi?), le prelature (questa è un’invasione di campo. Il
Vaticano ha inviato una vibrata protesta) e il potere (naturalmente a chi lo
ha già).
Una sola domanda e una (mia) curiosità. Come si fa a
riconoscere un posseduto acciocchè milioni di persone possano riempire i cinema
di tutto il mondo per vedere ” L’esorcista” con la sua famosa zuppa di piselli
vomitata a spruzzo?
Chiediamo aiuto ad un altro esimio studioso, un medico
italiano, tale Giovanni Battista Codronchi (1547-1628) che nel suo De morbis
venefici ci segnala malattie e cure.
Vi sono due categorie di sintomi: la
prima si esprime con manifestazioni sensorie e fisiologiche, la seconda con
manifestazioni di facoltà paranormali. I
sintomi di primo grado sono:
Dolore molto forte di
visceri. (Salvate le partorienti!)
Gonfiamento della
testa o di tutta la persona. (Magari con particolare riferimento alla
parti intime!)
Gonfiamento del ventre.
(Birra per gli uomini e “ coitus interruptus” fuori tempo per le signore)
Impotenza seminale.
(Al rogo il 20% dei maschietti italiani)
Palpitazioni di parti
del corpo. (L’ansia da prestazione o da esame scolastico verrebbe
severamente punita)
Senso di soffocamento
alla gola. (Capita spesso agli impiccati)
Sentirsi il cervello
trafitto. Per chi ne possiede uno)
Sentirsi passare nel
ventre un vento freddo o caldo. (Chiamasi peto retroverso da non
confondere con l’utero introverso di una signora predisposta alla malinconia)
Sentirsi pungere nella
zona cardiaca. (Se ti salvavi dall’infarto venivi messo al rogo)
Un sentore in bocca
come di formiche, di vermi o di rane. (Ma cosa mangiavano?)
Il vomito in forma
eccezionale. (In pratica dopo aver mangiato da McDonald)
Queste sono solo alcune “perle” di sintomi e forse è meglio
non conoscere le cure. Ma anche il
secondo ordine di sintomi non scherza.
Cantare secondo canoni
musicali non avendone la scienza. (Tutti quelli che cantano solo durante
la doccia)
Dimenticare le cose
dette. (I nostri politici, sempre)
Discutere di cose alte
e sublimi quando si è ignoranti. (Con questo eliminiamo migliaia di
tuttologi presenti fissi in televisione)
Diventare
improvvisamente stupidi. (Veramente molti nascono già dotati)
Fingere idiozia e
stupidità. (Sicuri che sia solo una finzione? Mah!)
Parlare una lingua
ignota. (Tutti quelli che si esprimono in inglese quando non ce ne bisogno)
Sentire una voce
interna che ti parla e non capire una parola.
E qui mi fermo perché una vocina che capisco benissimo, mi
dice che è ora di piantarla con tutte queste sciocchezze.
BIOGRAFIA
Nato a Grave (Olanda), figlio di un commerciante, Johann
Wier studiò prima a Lovanio poi, nel 1530, si trasferì ad Anversa per seguire
le lezioni di Agrippa di Nettesheim( 1480-1536) un famoso umanista e
storiografo. In seguito accompagnò il suo maestro in frequenti spostamenti a
Bonn poi in Francia dove Agrippa era fuggito per evitare una condanna a morte
per eresia.
L’influenza di Agrippa fu notevole in Wier che difenderà sempre la
memoria del suo maestro definendolo Preceptor
venerandus. Nel 1537 Wier si laureò in medicina a Parigi poi rientrò nel
suo paese per esercitare la professione. Nel 1550, grazie alla fama acquisita,
si trasferì alla corte di Leve come medico personale del duca Guglielmo di
Julich.Kleve-Berg dove rimase per trent’anni.
BIBLIOGRAFIA
Johann Wier. A cura di Micaela Valente. Editore Leo S.
Olschki 2003
Commenti
Posta un commento