(R) Libri antich: Novelle galanti
di Leo Spanu
Papessa Giovanna. Dai tarocchi Visconti-Sforza ( Bonifacio Bembo 1457 ca.)
Nato a Acquapendente nel 1724, Giovanni Battista Casti studiò
nel seminario di Montefiascone dove fu consacrato sacerdote nel 1747 e dove,
dal 1952, lavorò come insegnante. Si trasferì poi a Roma nel 1761 e nel 1765 alla corte del granduca Leopoldo a
Firenze, dove fu nominato poeta di corte. Dal 1772 intraprese diversi viaggi:
prima a Vienna poi a Berlino. Nel 1773 rientrò in Italia a Trieste e, a
seguire, ancora in giro per l’Europa settentrionale. Nel 1781 fu in Spagna e in
Portogallo. Tra il 1777 e il 1778 era stato in Russia, alla corte di Caterina
II, ed era fuggito per una sua opera sgradita all’imperatrice. Nel 1784 rientrò
a Vienna dove si occupò di libretti d’opere. Di nuovo in Italia poi a
Costantinopoli nel 1788 e ancora a Vienna
nel 1792 dove ottenne un
vitalizio dall’imperatore. Nel 1798, per promuovere la pubblicazione di alcune
sue opere, si traferì a Parigi dove morì nel 1803.
Scrittore e poeta di
valore, collaborò con musicisti come Giovanni Paisiello, Antonio Salieri e
Joseph Weigl. Tra le tante opere pubblicate, in questa sede ci limiteremo a
citare le Novelle galanti (1778). Scritte in ottava rima, Casti utilizzò
intrecci già noti che ricavò da altri scrittori come Boccaccio, Bandello, La
Fontaine.
Le storie (dieci), piacevoli e
divertenti, furono accusate di oscenità e quindi proibite, così, come per tutte le cose
vietate il successo fu notevole. Anzi l’autore si lamenta delle troppe versioni false in circolazione: Ordine, e senso, e versi, e
sesso/ mi fan dir ciò che non ho mai
pensato.
Non solo, nelle varie versioni in circolazione figurano nuove
storie scritte da anonimi imitatori. Fra i tanti ammiratori il francese
Apollinaire che scrive di Casti: Scrittore beffardo ma pieno di bonomia,
merita di essere conosciuto meglio; narratore pieno di freschezza e sensualità,
la sua condizione di ecclesiastico dà maggior mordente al gradevole
libertinaggio dei suoi racconti.
Parini, invece, è un feroce critico di
Casti e lo fa in versi: Un prete brutto, vecchio e puzzolente/ dal mal
francese (1) tutto quanto guasto/ e che, per bizzarria dell’accidente,/ dal
nome del casato è detto casto/ che scrive dei racconti in cui si sente/
dell’infame Aretino tutto l’impasto/…./ Oscenamente parlando col naso/ mostra
nel volto di lussuria invaso/ un satiro maligno e disonesto.
Tra i temi trattati da Casti la “papessa Giovanna” ovvero
papa Giovanni VIII che poi si rivelò
essere di sesso femminile, personaggio che ha affascinato molti autori.
Secondo la tradizione più diffusa, la papessa Giovanna regnò dall’anno 853 all’anno 855. Nata nel 814 Johanna era una donna inglese adottata da un monaco predicatore che, per proteggerla dagli stupri, l’aveva vestita da fraticello. Educata a Magonza divenne monaco col nome di Johannes Angelicus, dopo aver assunto l’identità del fratello morto. Per molti la donna sarebbe stata una specie di virago, per alcuni un’omosessuale ( termine moderno perché all’epoca i gay erano chiamati sodomiti) o addirittura un ermafrodito per altri. Divenuta papa col nome di Giovanni VIII la donna rimase incinta probabilmente a causa di un nobile conosciuto durante gli studi a Magonza e che l’aveva seguita a Roma.
Secondo la tradizione più diffusa, la papessa Giovanna regnò dall’anno 853 all’anno 855. Nata nel 814 Johanna era una donna inglese adottata da un monaco predicatore che, per proteggerla dagli stupri, l’aveva vestita da fraticello. Educata a Magonza divenne monaco col nome di Johannes Angelicus, dopo aver assunto l’identità del fratello morto. Per molti la donna sarebbe stata una specie di virago, per alcuni un’omosessuale ( termine moderno perché all’epoca i gay erano chiamati sodomiti) o addirittura un ermafrodito per altri. Divenuta papa col nome di Giovanni VIII la donna rimase incinta probabilmente a causa di un nobile conosciuto durante gli studi a Magonza e che l’aveva seguita a Roma.
Durante una processione di Pasqua,
nei pressi della basilica di san Clemente, la folla entusiasta si strinse
troppo attorno al cavallo che portava il pontefice. Il cavallo, impaurito,
provocò un incidente. In seguito al trauma riportato dalla caduta, la papessa
abortì. Scopertone il segreto, la papessa Giovanna venne trascinata per i piedi
da un cavallo, attraverso le strade di Roma e infine lapidata a morte. La donna
venne sepolta poi nella strada dove il
suo segreto era stato smascherato, tra san Giovanni in Laterano e la basilica
di san Pietro e questa strada venne in seguito evitata dalle processioni
papali.
Il luogo della sepoltura ( località Ripa Grande) venne coperto da una
grande pietra con inciso il versetto delle 6 P: Petre Pater Patrum Papissa
Pandita Partum ( traduzione: Pietro,
Padre dei Padri, rendi Pubblico il Parto della Papessa). La frase sarebbe stata pronunciata da un
indemoniato al passaggio della papessa.
Sul luogo della sepoltura fu inoltre eretta una piccola
edicola votiva tuttora esistente, buia e in stato d’abbandono, chiusa da
un’inferriata.
Visto il precedente, ogni candidato a papa fu sottoposto ad
un esame intimo per evitare di eleggere una donna o un eunuco. La prova
consisteva nel far sedere il candidato in una sedia dotata di un foro, davanti
al conclave di tutti i cardinali. Il diacono più giovane veniva incaricato di
tastare sotto la sedia. Verificata la regolarità della situazione, il diacono
dichiarava a gran voce: Virgam et testiculos habet! ( Ha il pene e i
testicoli!). tutti i cardinali rispondevano in coro: “ Deo gratias. Habemus papam! ( Grazie a Dio. Abbiamo il papa)
Naturalmente la storia è una leggenda, cosi affermarono diversi studiosi, in particolare un certo
David Blondel, teologo protestante del XVII secolo che dedicò anni e anni di
studi per dimostrare che la storia della papessa Giovanna era solo una delle
tante satire anticlericali.
Alcuni fatti però sono reali.
Esiste una sedia papale col buco, anzi sono due, di porfido
e si trovano a Roma nella basilica di san Giovanni in Laterano. Sono dette
“sedia stercoraria” e risalgono
all’epoca romana. Non è chiara la loro funzione anche se il nome suggerisce
funzioni fisiologiche.
Nell’elenco ufficiale
del Vaticano non esiste un Giovanni VIII e la causa è da ricercare nel fatto
che il nome Giovanni è il più diffuso tra papi e antipapi; in realtà c’è sempre stata molta confusione sui numeri da attribuire ai veri papi visto
che la documentazione su quel periodo storico è piuttosto carente. Per la
cronaca dall’anno 847 all’anno 855 fu papa Leone IV.
BIBLIOGRAFIA
Giovanni Battista Casti. Novelle galanti. A cura di Lucia
Rodles. Carrocci Editore 2001
NOTE
1)Il mal francese è la sifilide, all’epoca molto diffusa.
E’ stato girato un film sulla storia della papessa. “La
papessa Giovanna” (1971) di Michael
Anderson con protagonista l’attrice Liv Ullman.
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