Onore al merito
di Leo Spanu
C’è gente che sputa verso l’alto credendo di ferire il
cielo. Naturalmente la forza di gravità riduce la loro bavosità a poco più di
una macchia per terra. E’ il destino degli invidiosi, delle persone piccole e meschine alla quali fa ombra anche
una mosca.
Mi è venuta spontanea questa riflessione ascoltando alcuni
commentatori televisivi che parlavano del dottor Marchionne: per me l’amministratore
delegato della FCA (ex FIAT) ha rappresentato un mondo agli antipodi
del mio, per valori e concezioni di vita, ma so riconoscere una persona
intelligente e preparata e mi sembra giusto riconoscere onore e merito agli uomini (e donne) di qualità.
Questo sputazzare veleno ed altro contro qualcuno che vale
certo più di loro, queste formichine che si agitano a casaccio (altro non sanno
fare) sulle spoglie di una quercia
caduta, sono l’ennesimo segnale del
basso livello intellettuale e culturale della nostra società.
Quando si inventano termini come migranti economici da
distinguere dai migranti che fuggono dalla guerra si sta solo costruendo un
monumento all’imbecillità umana; una persona, qualsiasi persona che cerca un futuro migliore merita sempre la nostra solidarietà.
Invece stiamo distribuendo solo odio, come polpette avvelenate che si gettano ai
cani che disturbano il nostro pisolino pomeridiano.
Il dottor Marchionne faceva bene il suo lavoro; magari i
rappresentanti delle varie istituzioni pubbliche e private avessero la stessa professionalità.
I sindacati, da
tempo, hanno rinunciato al loro ruolo di rappresentanza, ubriacati
dal troppo potere, quel potere
che proveniva solo dai lavoratori che ora hanno girato giustamente le spalle; insieme a loro i partiti di sinistra che hanno
buttato nella spazzatura ideali e valori e anni di battaglie serie, troppo impegnati a battagliare tra di loro per
prebende e poltrone.
Certo sono molte le cause di questa decadenza ed io non ho certo la pretesa di fare analisi compiute in poche parole, ma una causa non
secondaria è anche la pochezza di vasta parte della nostra classe dirigente,
personaggi spesso mediocri ai quali sono stati affidati responsabilità
superiori alle loro capacità.
La mancata selezione e il mancato riconoscimento dei meriti e delle
qualità dei singoli individui, il clientelismo e il nepotismo più sfacciato, la
corruzione diffusa, la politica del vivere alla giornata, l’ignoranza elevata a sistema, hanno provocato danni a volte irreversibili ma noi non sappiamo fare
altro che lamentarci e maledire il mondo intero come se noi fossimo sempre innocenti.
Poi quando qualcuno come Marchionne chiude i suoi conti con la vita allora
ci mettiamo ad abbaiare alla luna.
Onore al merito a chi è stato coerente con
le sue scelte, non ha barato e si assunto in pieno tutte le sue responsabilità.
Averne persone così dalle nostre parti. In realtà anche da noi più
di qualcuno ha provato a rompere schemi e abitudini ma è stato subito ridimensionato
e cacciato via; non so perché ma non ci
piacciono quelli più bravi di noi.
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