Bartali e la bicicletta
di Leo Spanu
Sono stato appassionato di ciclismo fin da bambino, a iniziare da Gino Bartali "con quel naso triste come una
salita" ( Paolo Conte) fino al “pirata” Marco Pantani. Poi l’altra sera,
guardando il Tour de France, col nostro Vincenzo Nibali eliminato dall’imbecillità
di pseudo tifosi, ho avuto un momento di rifiuto e di stanchezza per tutto questo spettacolo assurdo costruito per ubriacare le coscienze, quasi sempre spettacoli
fasulli che finiscono col negare gli uomini e banalizzare le loro imprese.
Ho provato prima fastidio e poi come una specie di rimpianto per il ciclismo e per la bicicletta di una volta, quella senza trucchi elettronici nascosti, per correre di più.
Bartali, nel manubrio, nascondeva i documenti per salvare gli ebrei perseguitati dal fascismo.
Chissà dov'è finita la mia bicicletta, quella che aggiustavo da solo con un cacciavite. Finiti anche i tempi quando i corridori avevano qualche problema con la lingua italiana ( sono contento di essere arrivato uno) e quando i tifosi aspettavano ore e ore ai bordi di strade polverose solo per gridare “ Bravo !” al passaggio del loro campione. Poi tutti a casa, felici per l'emozione di quel momento.
Ho provato prima fastidio e poi come una specie di rimpianto per il ciclismo e per la bicicletta di una volta, quella senza trucchi elettronici nascosti, per correre di più.
Bartali, nel manubrio, nascondeva i documenti per salvare gli ebrei perseguitati dal fascismo.
Chissà dov'è finita la mia bicicletta, quella che aggiustavo da solo con un cacciavite. Finiti anche i tempi quando i corridori avevano qualche problema con la lingua italiana ( sono contento di essere arrivato uno) e quando i tifosi aspettavano ore e ore ai bordi di strade polverose solo per gridare “ Bravo !” al passaggio del loro campione. Poi tutti a casa, felici per l'emozione di quel momento.
Ancora Paolo Conte:
E i francesi ci rispettano
che le palle ancora gli girano
e tu mi fai, dobbiamo andare al cine…
..e vai che io sto qui che aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spunterà
quel naso triste da italiano allegro.
Una volta il tifoso più stravagante era il diavolo che inseguiva i ciclisti senza mai toccarli. Oggi è in pensione.
Sempre oggi abbiamo questo nuovo tipo di "tifosi". E dobbiamo accontentarci perchè questo passa il convento e stiamo arrivando nudi al traguardo.
Poi ci sono i "tifosi" stupidi, quelli da pugno senza carezza, da toccata in testa e foto di gruppo.
Sempre oggi abbiamo questo nuovo tipo di "tifosi". E dobbiamo accontentarci perchè questo passa il convento e stiamo arrivando nudi al traguardo.
Poi ci sono i "tifosi" stupidi, quelli da pugno senza carezza, da toccata in testa e foto di gruppo.
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