Situazione disperata ma non seria


di Leo Spanu

Per quasi tre mesi ho ascoltato tutto e tutti: politici, giornalisti, commentatori, economisti, imprenditori, professori, esperti e scrittori.  Pure vescovi e  cardinali e, ciliegina sulla torta, attori che non sanno recitare ma sanno tutto della politica. Tutti a spiegarmi cos’è successo il 4 marzo, il perché, il percome,  cosa fare e cosa non fare, come sarà e come non sarà il futuro degli italiani. Posso permettermi di perdere tanto tempo ad ascoltare lor signori perché sono un pensionato, quindi ricco di tempo ( di soldi un po’ meno) anche se avrei di meglio da fare. Il fatto è che dopo tanto bombardamento di  analisi, di tesi, di ipotesi, di epifisi,  e ancora di previsioni, di considerazioni, di deduzioni, di infiltrazioni, di irritazioni, insomma un turbinio di parole attentamente  ( si fa per dire) ponderate, giuro che non ho capito niente.
Eppure sono una persona con una certa cultura, una certa intelligenza e, malgrado l’età, con tutti i neuroni ancora funzionanti (almeno spero).
Vediamo: non abbiamo ancora un governo, stiamo buttando via miliardi come foglie secche in autunno,  il mondo intero ci guarda preoccupato perché l’Italia non è un piccolo stato sperduto in qualche angolo dell’Asia e dell’Africa  ma la terza potenza economica europea. Una potenza all’interno di un’alleanza politica  che guida oltre 500  milioni di persone e con rapporti politici e commerciali con altre potenze mondiali, per cui è normale che le borse e i governi mondiali vadano in fibrillazione. Ma noi tutto questo sembra interessare poco, tutti a esaltare Matteo Salvini perché è un genio. Un genio perché è riuscito a trovare la quadratura ( si dice così e non quadra) del cerchio? No, perché ha fregato tutti, amici, alleati, partiti, giornali, istituzioni.
E la gente sembra applaudire entusiasta perché è stato bravo nel gioco delle tre carte. Certo che un lombardo ( Salvini) che vince un napoletano ( Di Maio) al gioco delle tre carte ha una sua triste ironia.
Purtroppo in questo paese vince chi fotte, e tutti a dirgli bravo.

Come in un vecchio film del 1965, Situazione disperata ma non seria. (Trama: durante la seconda guerra mondiale due aviatori americani precipitano in Germania e vengono prima salvati e poi sequestrati da un vecchietto che, non avendo niente da fare, li tiene prigionieri per avere qualcuno a cui raccontare tutto quello che gli passa per la testa. Quando, finita la guerra, i due riescono a scappare, non dubitano delle cose raccontate dal vecchio perché in quella zona stanno girando un film bellico).
Vuoi vedere che anche in Italia si sta girando un film ( comico, drammatico?) ed io non me ne sono accorto?

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