Telefono senza fili
di Leo Spanu
Quando eravamo preistorici la maggior parte delle comunicazioni ( da lontano) avvenivano per iscritto. E' vero che qualcuno aveva il telefono fisso in duplex, un apparecchio in condominio per ridurre le spese ma le litigate per l'uso dell'apparecchio erano all'ordine del giorno. Poi c'erano le cabine telefoniche: qualcuno come Superman le usava per cambiarsi il costume. C'erano pure i gettoni che erano alternativi alle monete; valore ultimo prima di finire nella spazzatura, duecento lire. O facevi una telefonata o ti prendevi un caffè. Una volta c'erano anche le signorine telefoniste impiegate nei centralini che indirizzavano le telefonate interurbane. Quando scoppiò la tecnologia ci furono milioni di licenziamenti. Così tutti scoprimmo che dietro la voce sensuale e provocante c'era una gentile e anziana signora. In seguito alcune di loro, quelle con la voce più maiala, furono assunte dalle linee porno per sussurrare agli imbecilli: " micio bello e bamboccione". Costo al minuto 100.000 lire. Ci voleva l'intera pensione per farsi le seghe non solo mentali. Molto meglio quando, per comunicare messaggi ed emozioni, si mandavano segnali di fumo ma durò poco perchè c'erano sempre i pompieri pronti a spegnere ogni incendio anche quelli amorosi. Il loro motto era: dove c'è fumo c'è arrosto. Fu allora che gli americani inventarono il pollo fritto. In tempi più antichi comunicavano molto poco anche perchè non c'era il postino che suonava due volte: non c'era proprio il postino e poi non erano molte le persone che sapevano leggere e scrivere, inoltre non c'era molto da dire: le solite guerre, morti ammazzati, qualche eretico bruciato in piazza e la moglie del cerusico che è fuggita con l'oste della malora. Niente di nuovo sotto il sole di Firenze. Infatti Mandami una cartolina, anche un telegramma ma, per favore, scrivimi furono le ultime parole di Dante quando Beatrice partì per le vacanze estive a Forte dei Marmi. Nell'attesa di una risposta Dante scrisse la Divina Commedia, tanto per passare il tempo, ma lui era sempre esagerato. In fondo Beatrice l'aveva vista una sola volta dall'altra parte dell'Arno e lei, a un suo tentativo di saluto, aveva girato la faccia da un'altra parte. Veramente stronze le donne quando sono stronze.
Janda Zdenek (1953) è un artista della Repubblica Ceca.
Un gioco comune tra i bambini di una volta ( quelli di oggi non giocano più, sono sempre collegati a qualche macchinetta. Forse non sono neppure bambini) era il telefono senza fine. Ci si metteva in fila e il primo sussurrava all'orecchio del vicino una parola o una frase. Difficilmente arrivava giusta all'ultimo, veniva regolarmente storpiata. Per dirla alla napoletana: io dicevo aglio e lui capiva cipolla. Più o meno quello che succede nell'odierna politica italiana. Ognuno capisce solo quello che gli fa comodo.
Esempi di telefono senza fili
Quando eravamo preistorici la maggior parte delle comunicazioni ( da lontano) avvenivano per iscritto. E' vero che qualcuno aveva il telefono fisso in duplex, un apparecchio in condominio per ridurre le spese ma le litigate per l'uso dell'apparecchio erano all'ordine del giorno. Poi c'erano le cabine telefoniche: qualcuno come Superman le usava per cambiarsi il costume. C'erano pure i gettoni che erano alternativi alle monete; valore ultimo prima di finire nella spazzatura, duecento lire. O facevi una telefonata o ti prendevi un caffè. Una volta c'erano anche le signorine telefoniste impiegate nei centralini che indirizzavano le telefonate interurbane. Quando scoppiò la tecnologia ci furono milioni di licenziamenti. Così tutti scoprimmo che dietro la voce sensuale e provocante c'era una gentile e anziana signora. In seguito alcune di loro, quelle con la voce più maiala, furono assunte dalle linee porno per sussurrare agli imbecilli: " micio bello e bamboccione". Costo al minuto 100.000 lire. Ci voleva l'intera pensione per farsi le seghe non solo mentali. Molto meglio quando, per comunicare messaggi ed emozioni, si mandavano segnali di fumo ma durò poco perchè c'erano sempre i pompieri pronti a spegnere ogni incendio anche quelli amorosi. Il loro motto era: dove c'è fumo c'è arrosto. Fu allora che gli americani inventarono il pollo fritto. In tempi più antichi comunicavano molto poco anche perchè non c'era il postino che suonava due volte: non c'era proprio il postino e poi non erano molte le persone che sapevano leggere e scrivere, inoltre non c'era molto da dire: le solite guerre, morti ammazzati, qualche eretico bruciato in piazza e la moglie del cerusico che è fuggita con l'oste della malora. Niente di nuovo sotto il sole di Firenze. Infatti Mandami una cartolina, anche un telegramma ma, per favore, scrivimi furono le ultime parole di Dante quando Beatrice partì per le vacanze estive a Forte dei Marmi. Nell'attesa di una risposta Dante scrisse la Divina Commedia, tanto per passare il tempo, ma lui era sempre esagerato. In fondo Beatrice l'aveva vista una sola volta dall'altra parte dell'Arno e lei, a un suo tentativo di saluto, aveva girato la faccia da un'altra parte. Veramente stronze le donne quando sono stronze.
Janda Zdenek (1953) è un artista della Repubblica Ceca.
Un gioco comune tra i bambini di una volta ( quelli di oggi non giocano più, sono sempre collegati a qualche macchinetta. Forse non sono neppure bambini) era il telefono senza fine. Ci si metteva in fila e il primo sussurrava all'orecchio del vicino una parola o una frase. Difficilmente arrivava giusta all'ultimo, veniva regolarmente storpiata. Per dirla alla napoletana: io dicevo aglio e lui capiva cipolla. Più o meno quello che succede nell'odierna politica italiana. Ognuno capisce solo quello che gli fa comodo.
Esempi di telefono senza fili
Telefono1: L'arca di Noè- L'acca non è- Vacca è- Chi? La sorella di Noè.
Telefono 2: Ti amo e te lo dico- Un ramo con un fico- Un albero per l'impicco- Giuda?
Telefono 3: Mordimi l'orecchio - non dirmi finocchio- fermo l'occhio
Altre forme di comunicazioni
Testimone oculare: ho visto un uccello che gridava me-la-dia
Suggeritore occulto: è stato lui!
Le pettegole e il cane da riporto
Una voce poco fa. Ma molte voci sono una strage
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