Il Grande Fratello
di Leo Spanu
1984 è un romanzo dello scrittore inglese George Orwell; scritto nel 1948, dopo la
seconda guerra mondiale, è un racconto cupo e senza speranza di un futuro molto
prossimo. Il Grande Fratello è il capo invisibile, un capo che nessuno ha mai
visto, di un partito unico che comanda in modo totalitario la società inglese.
Il romanzo voleva essere, nell’intenzione dello scrittore, una satira del
comunismo stalinista ma, come capita spesso ai grandi scrittori, la sua storia è andata oltre la metafora di una società sbagliata. La sua concezione visionaria del “nuovo mondo” è stata superata da una società molto più
oppressiva e pericolosa.
Il Grande Fratello non è più un’entità politica ma un dio che controlla la vita
degli uomini, di tutti gli uomini compresi quelli che l’hanno creato.
Come
in certi romanzi di fantascienza il
super computer ha preso coscienza della sua esistenza ed ora
controlla tutto. Coloro che si oppongono al Grande Fratello vengono
emarginati dalle leve del potere, dell'informazione, del controllo economico e politico del
sistema, quando non vengono eliminati anche fisicamente ( un solo esempio: Turchia). Al popolo vengono date notizie volutamente false così da costruire un
consenso sempre più vasto, per addormentare le coscienze e controllarle.
L’informazione
tradizionale come la stampa scritta ha perso la guerra ormai contro lo
strapotere delle multinazionali della rete. Grandi Fratelli sconosciuti alle
masse hanno cominciato a costruire un sistema obbediente alle regole del mondo
che vogliono controllare. E in primo luogo c'è l’economia, con le sue feroci leggi del
profitto ad ogni costo mentre la politica ha rinunciato al suo ruolo ed è ormai succube delle multinazionali.
Intanto ci sono imperi industriali con bilanci così alti che possono comprarsi
paesi e nazioni e probabilmente lo stanno già facendo.
Il
Grande Fratello sta prendendo il controllo totale dell’informazione e probabilmente
indirizza le votazioni in alcuni stati.
Si parla in questi giorni dell’elezione del presidente degli USA, si parla anche della brexit inglese come esempi di lotte combattute con nuove e invisibili armi.
Fantascienza? Non credo, il mondo è diventato così
piccolo che i confini di stato sono solo una linea sulle carte geografiche, il
nazionalismo volutamente esasperato è una specie di droga utilizzata per ubriacare un’opinione
pubblica sempre più incapace di difendersi dalle sirene della pubblicità e della propaganda.
La
tecnologia più avanzata è stata messa al servizio di poteri e di interessi non
sempre comprensibili e chi decide dei destini del mondo non sente certo la
necessità di spiegarli alla gente comune.
La democrazia, partecipata o diretta che sia, è diventata un alibi che serve a coprire scelte sempre meno chiare. E a confondere
le idee si devono aggiungere le guerre infinite, i genocidi dimenticati, le accuse
e gli scontri verbali ( per adesso) tra i potenti; si tratta di uno strano gioco che noi, massa da manovrare a piacere, non riusciamo più a capire.
E quando non
capisci diventi una vittima facile, incapace di difenderti.
Viene il dubbio che si stia giocando una partita truccata. Siamo sicuri che,
anche in Italia, le ultime elezioni politiche non siano state "controllate” in
qualche maniera? In una società che indirizza i gusti delle persone nel
mangiare, nel vestire, nel tempo libero, nei desideri,
nelle aspirazioni perché stupirsi se anche il nostro voto viene indirizzato
verso partiti che noi, in buona fede, crediamo di aver scelto?
Nella Germania nazista il popolo tedesco “non sapeva” di essere guidato da
criminali. In Russia, Giuseppe Stalin, era
chiamato dal suo popolo “Piccolo Padre” malgrado la Siberia non fosse un luogo
di villeggiatura. In Italia, poi, c’è ancora gente che pensa che Benito Mussolini
fosse una brava persona “tradita” da
amici vili. E i mezzi di propaganda di allora erano preistorici rispetto a quelli di oggi.
Ci sono molte verità storiche che non sono state rivelate. In Italia stiamo ancora aspettando
di sapere chi metteva le bombe nelle piazze, nei treni e negli aerei.
Probabilmente non lo sapremo mai.
Una volta i “ padroni” come venivano chiamati quelli che comandavano davvero, erano famosi ed erano forse trenta, cinquanta o cento ad esagerare.
Una volta i “ padroni” come venivano chiamati quelli che comandavano davvero, erano famosi ed erano forse trenta, cinquanta o cento ad esagerare.
Oggi non si sa neanche chi sono: anonimi dirigenti armati di computer e con stipendi
milionari decidono i destini del mondo. Schiacciano qualche tasto, fanno
alcune telefonate poi, finito il lavoro, se ne tornano a casa dove giocano coi
figli, fanno una carezza alla moglie, anche due.
E' la banalità del male. Ma basta una loro scelta, una semplice alzata di sopracciglio e in Africa, muoiono migliaia di persone; a fine anno sono milioni. E loro manco la sanno, hanno la coscienza immacolata perché loro hanno fatto un’analisi di mercato, una previsione economica, un investimento perché migliaia di piccoli e medi azionisti, dal pensionato del Texas che spara alle galline in attesa di trovare un “negro” come bersaglio alla nonnina dell’Alabama che deve trovare un tacchino gigantesco per la festa del Ringraziamento, possano vivere serenamente la loro vecchiaia.
Tanto i risparmi sono sempre al sicuro, il loro fondo pensioni compra di tutto, treni ultraveloci, fabbriche d’armi, alberghi di lusso, fabbriche di abbigliamento che sfruttano i bambini dell’India e dell’Asia più povera, fattorie in Argentina e Brasile, miniere di diamanti in Sudafrica. Tanto, come diceva Vespasiano, il denaro non puzza.
E' la banalità del male. Ma basta una loro scelta, una semplice alzata di sopracciglio e in Africa, muoiono migliaia di persone; a fine anno sono milioni. E loro manco la sanno, hanno la coscienza immacolata perché loro hanno fatto un’analisi di mercato, una previsione economica, un investimento perché migliaia di piccoli e medi azionisti, dal pensionato del Texas che spara alle galline in attesa di trovare un “negro” come bersaglio alla nonnina dell’Alabama che deve trovare un tacchino gigantesco per la festa del Ringraziamento, possano vivere serenamente la loro vecchiaia.
Tanto i risparmi sono sempre al sicuro, il loro fondo pensioni compra di tutto, treni ultraveloci, fabbriche d’armi, alberghi di lusso, fabbriche di abbigliamento che sfruttano i bambini dell’India e dell’Asia più povera, fattorie in Argentina e Brasile, miniere di diamanti in Sudafrica. Tanto, come diceva Vespasiano, il denaro non puzza.
George Orwell era un inguaribile ottimista. Il suo Grande Fratello, al confronto, era solo un dilettante.
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