Matteo Renzi: lo possiamo torturare?
di Leo Spanu
L’altra sera, facendo uno strappo alle mie abitudini, invece
di guardare un film ho seguito su La7 il mancato duello tra Renzi e Di Maio.
Doveva essere uno spaghetti western, magari con la musica di Ennio Morricone e la
regia di Sergio Leone, invece uno dei duellanti ha preferito la fuga.
Capita. Come dice un proverbio: soldato che scappa buono un’altra volta.
L’agguato
c’è stato lo stesso, opera dei giornalisti in studio. Tre, importanti e “
obbiettivi” erano pieni di rancore e astio nei riguardi di Renzi al punto che
mi hanno fatto dubitare delle loro qualità professionali; il quarto, quello che
rappresentava un giornale di partito, fra l’altro ostile al segretario del PD, ha fatto correttamente il suo mestiere.
Ora non è mia intenzione fare l’avvocato
difensore di Matteo Renzi, non l’ho mai votato neppure quando ero iscritto al
PD ma, oggi, è l’unico uomo politico di spessore. Per la verità ci sarebbe e c'è, e
lo dico con molta tristezza, anche Berlusconi. Sono le uniche due persone
che, piaccia o non piaccia, in Italia, hanno il fiuto dell’animale politico e
la statura. Gli altri sono topolini che una maga spiritosa ha trasformato in
cavalli, buoni a tirare una zucca trasformata in carrozza. Ed è e rimane comunque sempre
una zucca vuota perché quando apri lo sportello non scende mai nessuno.
Fuori
di metafora, abbiamo una classe politica penosa ma siccome sono un uomo di
sinistra (non è un difetto o una colpa) mi limiterò a “guardare” quelli della mia
parte.
La prima caratteristica del politico di sinistra di oggi è l’odio per
Matteo Renzi. Ho visto Speranza con la bava
alla bocca e Bersani con gli occhi in gloria ( Pierluigi, attenzione all’infarto ). D’Alema no, lui non fa una piega; lo temono anche all’inferno.
In un vecchio
carosello un pirata chiedeva al suo capo: Lo possiamo torturare? Il vecchio
saggiamente rispondeva: ma cosa vuoi torturare. Porta pazienza, in ogni cosa ci
vuole misura.
Ma quello era un cartone animato con pirati allegri e innocui che
facevano i finti cattivi in un mondo di fantasia. La politica di oggi invece è
una giungla piena di bestie feroci e non si fanno prigionieri. Chiedere a
quelli di 5 stelle. Una volta avevamo solo Berlusconi unto dal signore. Hanno
provato di tutto per buttarlo giù e lui è ancora qui a dare carte. Oggi sembrano
tutti unti: di certezze e di verità. Anche Renzi non scherza ma lui non ha un harem
di donnine da riempire i giornali. Lui è’ un presuntuoso antipatico e
insopportabile. Così urlano tutti. Invece gli altri politici nostrani di ogni
partito sono tutti un esempio di modestia e di umana simpatia. Intere mandrie
di buoi che gridano cornuto all’asino. Ma non sono la simpatia e la bellezza le
doti che noi elettori chiediamo ai nostri rappresentanti ad ogni livello: ci basterebbe che fossero
competenti ed onesti. Niente di più.
Invece la politica è diventata un tiro al bersaglio.
Oggi è il turno di Renzi. Va bene
sparategli pure, poi torturatelo un po’, non so, venti frustate sulla pubblica
piazza bastano? Magari gli diamo anche
una bruciatina alla pianta dei piedi per espiare le sue colpe e poi lo spediamo
a casa dal padre che, con quel pizzetto da satiro, ha un’espressione così
severa che due scappellotti li rifilerà senza dubbio al figlio discolo.
Ma si
può sapere, infine, cosa ha fatto di
così terribile l’ex sindaco di Firenze. E’ vero che qualche errore lo ha fatto; il referendum è stata una bischerata ma si è dimesso da presidente del
consiglio e da segretario di partito, cosa più unica che rara in Italia. Non
bastava?
Doveva andare a Canossa
strisciando e a Santiago di Campostela scalzo e in punta di piedi ?
Doveva inchiodarsi al portone
di palazzo Chigi e farse beccare dai piccioni?
Ripeto ma cosa vi fa fatto da
odiarlo tanto? Vi ha picchiato la nonna, trombato il cane, pisciato sul
tappeto buono?
Torniamo a Carosello, a “ Lo possiamo torturare?” D’accordo
lo torturiamo Matteo Renzi ma appena
appena, tanto per gradire. Poi lo perdoniamo. Siamo o non siamo un popolo
civile?
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