Castelli, torri ed altro. 1
di Leo Spanu
Quando andavo in giro per castelli. Ieri davvero, dopo lunghe camminate a prova di polpacci. L'ultima volta è stato a San Leo; sono arrivato davanti all'ingresso ormai in apnea, invano ho cercato intorno una bombola d'ossigeno. C'era solo un'arpia vestita da donna tedesca di età indefinibili, faccia da sadica e in mano un biglietto d'ingresso dal costo disumano. Dialogo nel linguaggio dei muti:- Entra o non entra?-
Era un'afosa giornata di primavera, mia moglie si era fermata sull'ultima panchina sotto l'ultimo albero prima che cominciassero le dure salite del deserto del Sahara. Con l'ultimo respiro risposi:
-Torno subito che, strada facendo, mi sono perso la signora.-
La valchiria che in gioventù ha prestato servizio militare come sergente dei parà, mi scruta con disprezzo come se fossi un uomo di pezza, senza spina dorsale e, cosa ancora più grave, senza pisello ( ce l'ho, ce l'ho qui la brioche ma col cavolo che la do a te!).
Io rotolo a valle fino alla mia signora che mi aspetta sorridendo. - E' dura la salita?-
Mai quanto la discesa, dopo una sconfitta.
Adesso i castelli li guardo in cartolina. Niente più finti fantasmi che attraversano i muri a spaventare turisti in cerca d'emozioni, niente finte principesse rinchiuse in torri inaccessibili da mariti gelosi, niente finti avventurieri incarcerati a vita per aver sfidato il potere. E niente più sogni veri da cercare in cima alla collina. Oggi viaggio solo con la fantasia.
Quando andavo in giro per castelli. Ieri davvero, dopo lunghe camminate a prova di polpacci. L'ultima volta è stato a San Leo; sono arrivato davanti all'ingresso ormai in apnea, invano ho cercato intorno una bombola d'ossigeno. C'era solo un'arpia vestita da donna tedesca di età indefinibili, faccia da sadica e in mano un biglietto d'ingresso dal costo disumano. Dialogo nel linguaggio dei muti:- Entra o non entra?-
Era un'afosa giornata di primavera, mia moglie si era fermata sull'ultima panchina sotto l'ultimo albero prima che cominciassero le dure salite del deserto del Sahara. Con l'ultimo respiro risposi:
-Torno subito che, strada facendo, mi sono perso la signora.-
La valchiria che in gioventù ha prestato servizio militare come sergente dei parà, mi scruta con disprezzo come se fossi un uomo di pezza, senza spina dorsale e, cosa ancora più grave, senza pisello ( ce l'ho, ce l'ho qui la brioche ma col cavolo che la do a te!).
Io rotolo a valle fino alla mia signora che mi aspetta sorridendo. - E' dura la salita?-
Mai quanto la discesa, dopo una sconfitta.
Adesso i castelli li guardo in cartolina. Niente più finti fantasmi che attraversano i muri a spaventare turisti in cerca d'emozioni, niente finte principesse rinchiuse in torri inaccessibili da mariti gelosi, niente finti avventurieri incarcerati a vita per aver sfidato il potere. E niente più sogni veri da cercare in cima alla collina. Oggi viaggio solo con la fantasia.
Vincigliato (FI). Castello: torre della porta d'ingresso. 1900 ca.
Montecatini Alto (PT). Torre medievale.1930 ca.
Buonconvento (SI). Castello. 1900 ca.
Bologna. Le torri. 1930 ca.
Milano. Castello Sforzesco. 1900 ca.
Milano. Torre del Filarete. 1910 ca.
Brescia. Castello: ponte levatoio. 1920 ca.
Sirmione (BS). Castello. 1930 ca.
Genova. Castello Mckenzie. 1900 ca.
Genova. Castello D'Albertis, 1920 ca.
Bocca di Magra (SP). Castello Fabricotti. 1930 ca.
Napoli, Castel dell'Orto. 1930 ca.
Gioia del Colle (BA). Castello: interno. 1930 ca.
Merano (BZ), Castelli Fontana e Tirolo. 1930 ca.
Vipiteno (BZ). Castel Tasso. 1920 ca.
Imola (BO). Torre sforzesca. 1910.ca
Salsomaggiore (PR). Castello di Tabiano. 1930 ca.
Gradara (PU). Castello. 1920 ca.
Montecassino (FR). Rocca Janula. 1920 ca.
Tivoli (Roma). Castello. 1920 ca,
San Gimignano (SI). Torri Salvucci. 1920 ca.
Siena. Rocca della torre del Mangia. 1940 ca.
Roma, Castel Sant'Angelo. 1900 ca.
Vogogna (VB). Il castello. 1910 ca.
Sarzan (SP). Castello Castruccio. 1920 ca.
Commenti
Posta un commento