Gente di strada (R)
Da Cartoline e dintorni
Pagine della memoria: Gente di strada
Pagine della memoria: Gente di strada
Milano. Alla stazione
del metrò di piazza Repubblica salgono tre ragazzi armati di chitarra e
fisarmonica. I due maschi avranno diciotto anni o poco più, la ragazza ha un
volto e un fisico da dodicenne. Attaccano con una vecchia canzone del
repertorio folk americano. Lei ha una voce sottile e roca, quasi si perde tra i
rumori del treno. Trenta secondi di esibizione, un barattolo di coca cola
tagliato a metà circola tra i pochi passeggeri. Qualche moneta rimbalza con un
suono cupo.
Alla stazione
successiva i tre scendono e spariscono velocemente come sono apparsi.
Bologna. Portici di
via Indipendenza: due ragazzi, ben vestiti, non fanno niente. A turno fermano i
passanti e chiedono una monetina. Lei è vestita come l' assemblaggio d' un
cieco, il volto è un campionario di piercing. E' molto giovane ma ha l'
espressione dura come un vecchio senza speranze. Lui, sdraiato per terra, fuma
e pensa ai fatti suoi. Stanno lì tutto il giorno, giorno dopo giorno.
In piazza re Enzo una Harley Davidson stellare, di quelle che costano tre anni di stipendio di un comune mortale. Davanti, un ragazzo americano, pantaloni di pelle e canottiera nera. Una base musicale rimbomba da un amplificatore collegato alla batteria della moto, lui, chitarra imbracciata come un fucile, esegue brani rock. Le note vibrano potenti nella sera, un piccolo pubblico assiste in silenzio. Lui guarda troppo lontano. Dategli una monetina.
In piazza re Enzo una Harley Davidson stellare, di quelle che costano tre anni di stipendio di un comune mortale. Davanti, un ragazzo americano, pantaloni di pelle e canottiera nera. Una base musicale rimbomba da un amplificatore collegato alla batteria della moto, lui, chitarra imbracciata come un fucile, esegue brani rock. Le note vibrano potenti nella sera, un piccolo pubblico assiste in silenzio. Lui guarda troppo lontano. Dategli una monetina.
Poco lontano, un mangiafuoco contorsionista
illumina la basilica di san Petronio. A momenti prende
fuoco. Vuole pure gli applausi. Dategli una monetina.
Più avanti una cinese
che sembra una bambola rotta, seduta sull' asfalto bagnato, intreccia foglie di
palma e crea animali veri ed immaginari.
Quanta gente in strada
per una moneta. Suonatori di sassofono o di violino, madonnari, pittori di
paesaggi inesistenti e caricaturisti da “ in due minuti vi faccio il ritratto”.
E ancora, venditori di
borse Vuitton più vere di quelle vere, spacciatori di cd taroccati, di perline
e cianfrusaglie varie.A me piacciono le
strade di notte, quando non c' è nessuno che ti costringa a pensare, quando il
silenzio è così pauroso che basta tornare a casa per chiudere il mondo fuori.
Ma quella gente sulla strada mi riempie d' inquietudine. Quell' umanità sulla
strada che insegue un sogno o più semplicemente cerca di sopravvivere, non sa
che ha già perso.
Gente di strada che
vale solo una moneta. Una moneta che io non troverò mai nelle mie tasche.
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