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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

L'uomo illustrato

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di Leo Spanu L’uomo illustrato è un racconto del 1951 di Ray Bradbury, uno dei maggiori scrittori di fantascienza e non solo.  Nella storia c’è un personaggio misterioso, col corpo completamente dipinto. I tatuaggi sono opera di una vecchia, venuta dal futuro, ed hanno una caratteristica speciale: le persone dipinte possono prendere vita e raccontare la loro storia. Nel 1969 è stato ricavato un film con Rod Steiger come protagonista.  In questa sede non mi interessa parlare del libro o del film, altri lo hanno fatto meglio di me ma mi colpisce, la simbologia neppure velata del racconto. Bradbury è uno scrittore con una visione poetica della vita, basta leggere le “Cronache marziane” il suo più bel libro per rendersi conto che non è solo un piacevole narratore. Come tutti i veri scrittori, Bradbury parla di se, delle illusioni che il tempo consuma implacabilmente e dei sogni che non si realizzano. Di tanto vivere restano solo parole scritte sulla carta, troppo poco per raccontare

Brindiamo nei lieti calici

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  di Leo Spanu In vita mia mi sono ubriacato due  volte. La prima, avevo quindici anni;  ad una festa in casa d’amici cominciò a circolare qualche bottiglia di superalcolici ed io mi ritrovai in mano un bicchiere di cognac francese. Un bel colore dorato, l'odore penetrante ma piacevole, solo il sapore faceva  schifo ma non potevo certo tirarmi indietro così dopo pochi minuti mi ritrovai a fare la brutta copia di un famoso cantante di allora, Gianni Morandi. Solo che, abbracciato al cesso, io non cantavo “ Non son degno di te” ma vomitavo l’anima. Dopo quella tremenda esperienza ( mai stato tanto male in vita mia) decisi che le vie dell’alcool non erano per me. Non sono completamente “ astemico” come si autodefiniva il mio compianto suocero Lorenzo Giordo (che fra l’altro aveva fatto anche il lavoro di assaggiatore di vini) ma ogni tanto, specie quando pranzo in ristorante, un bicchiere di buon vino lo bevo volentieri.  La seconda volta che, per il principio che c’è sempre un

Perchè non me ne importa niente delle elezioni

di Leo Spanu Premessa: ho fatto politica per 25 anni dal 1970 al 1995, sono stato dirigente di partito e amministratore comunale e mi sono ritirato dall’attività quando il mio partito, il partito socialista italiano, è stato condannato a morte  e linciato dall’odio. Il mio partito aveva molte responsabilità, la sete di potere aveva lasciato via libera alla corruzione, alla caccia alla ricchezza a qualunque costo. Gli ideali di un secolo di lotte sembravano diventati carta straccia. Molti sedicenti  giudici, non quelli togati che facevano il loro lavoro, ma gli altri, quelli che si nascondevano dentro i giornali e dentro il partito comunista più altri moralisti a comando, sparsi nelle istituzioni, decretarono che i socialisti erano la sola e unica causa del marciume dell’Italia.  Così tutti a lanciare monetine in testa a Bettino Craxi, orco e mostro che aveva abusato di un paese di gente perbene. Una battuta satirica dell’epoca diceva: un socialista che ruba è un ladro, un comu

(R) Un nonno non è per sempre

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di Leo Spanu   Oggi, in occasione della festa dei nonni ( manco sapevo che esistesse!) ripropongo un articolo di qualche tempo fa per ricordare a figli e nipoti che noi nonni  possiamo fare tranquillamente a meno delle feste . Ci basta  solo un pò di attenzione e, per favore, chiudete quei lager che chiamano case di riposo. Grazie.                                                                                                                                     Cari nonni, mettetevi il cuore in pace se avete nipoti adolescenti, naturalmente donne. Se dovete dare qualche soldino fatelo di nascosto dai loro genitori e non preoccupatevi se i jeans sono strappati in vari punti: non c'è stato nessun incidente, li vendono così. E anche le strisce di capelli colorati dal fucsia al blu cobalto è un fatto di moda. Le ragazze non sono impazzite e neppure voi che le guardate con qualche perplessità. Sono i loro genitori che rompono e quanto rompono! Si, siete stati genitori anche voi

Mare d'inverno: Viareggio

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di Leo Spanu La prima volta a Viareggio fu nel 1984. Per pochi giorni mi persi il famoso carnevale; dovetti accontentarmi di una festa più piccola, una specie di carnevale dei poveri,  organizzato da un rione con gli avanzi di magazzino. Non male comunque. Le fotografie sono di molti anni dopo. Era il mese di maggio ma, secondo gli esperti, uno dei più freddi e piovosi degli ultimi 20 anni. Le spiagge già pronte e nessuno in giro. Tutti quegli ombrelloni colorati in attesa dei turisti: quanta allegria sprecata. Io non  ho mai amato le spiagge affollate tipo carnaio con odori vari di corpi seminudi esposti al sole a rosolare. Sono sempre stato un leone solitario ( lo so che si dice lupo ma vorrei essere coerente col mio nome) anche per altri aspetti della vita. Anzi ho sempre considerato la solitudine una specie di medicina, uno dei pochi “luoghi” dove riposare la mente; passeggiare su spiagge deserte diventa un viaggio ai confini del mondo. Purtroppo poi bisogna tornare alla r

Le Cinque Terre

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di Leo Spanu Le abbiamo visitate (viaggio sempre accompagnato dalla mia signora) arrivando via terra. Non per una nostra aspirazione masochista alla fatica ma semplicemente perchè i battelli da La Spezia non partivano per via del maltempo: mare mosso. Sarà, si vede che non hanno mai visto  Porto Torres quando si incazza il maestrale; per me quella era calma piatta. Lo spettacolo dall’alto era veramente affascinante malgrado il cielo grigio ma l’idea del percorso da fare a piedi invitava al pianto più che all’allegria. Poi l’urlo sergentesco del capo gruppo ( ormai viaggiamo solo in gruppi organizzati come ogni vecchietto d’ordinanza): Armiamoci e partite. In effetti malgrado fossimo a maggio c’era un freddo da commuovere un orso polare. Invano cercammo  un’ idea di sole dietro le nuvole; secondo me s’era trasferito in altre località balneari a riscaldare le chiappe della gente ricca. Per consolare la spaventata truppa di pensionati (a rischio  “mi sale la pressione” ) mi esibii

A spasso per Milano

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di Leo Spanu Ho vissuto a Milano per quasi due anni, dall'autunno del 1968  alla primavera del  1970: motivi di studio ma io avevo altre cose per la testa. Quei giorni sono stati fondamentali per le mie scelte di vita negli anni successivi. In quei tempi a Milano ( ma anche nel resto del mondo) c'era una certa agitazione. Poi il 12 dicembre 1969 è tutto finito: sogni e speranze. Cominciava una storia nuova. Ancora non so, malgrado sia passato tanto tempo, se è andata meglio o peggio. Comunque non ho mai avuto tempo di andare a spasso per Milano. Lo faccio oggi e, credetemi, è bello fare i turisti in una città che è  ricca di opere d'arte e di storia. Purtroppo ( per me) ci sono molte persone in giro e le fotografie sono " animate" per usare un linguaggio da collezionista di cartoline. Speriamo che nessuno si riconosca e mi denunci per furto di immagine.