Perduta tra gli alberi e lontano il mare
Tempo fa ho pubblicato sul blog un mio breve racconto
giovanile: L’uomo disperso. Non so se è piaciuto ai miei dieci lettori. ( Fino a pochi giorni fa erano nove. Arrivare ai venticinque lettori di Alessandro
Manzoni sarà dura!) La storia è semplice: un uomo si perde nel bosco, così può vivere
per sempre. Non sono in grado di capire il gradimento o meno dei miei racconti
tra chi ha la bontà di leggermi. Ho il sospetto che i miei articoli di “ arte
varia e varia umanità” piacciano di più. Ma io continuo a pensare di essere un
narratore, un inventore di storie e non solo uno scrittore per cui lasciatemi
questa illusione. Verrà il giorno in cui un editore mi chiederà di spedirgli un
manoscritto per leggerlo e magari pubblicarlo, Si è vero, un mio romanzo è già uscito ( correva l'anno 2012) ma se è difficilissimo pubblicare il primo libro, il secondo è al
limite dell’impossibile. Non lo dico io; è un dato di fatto. Chiedete informazioni a Moravia
se avrete occasione di incontrarlo ( naturalmente il più tardi possibile). Nel
frattempo continuerò a correre dietro alla mia curiosità che a volte mi porta
dentro mondi incredibili come quello del pittore americano Eyvind Earle
(1916-2000). Mi piacciono le sue donne sottili, i suoi alberi infiniti, il mare
come lo sogna un bambino. Mi piace l’idea
di perdermi dentro paesaggi che il cuore non riesce più vedere. Anche se basterebbe chiudere gli
occhi un attimo, per recuperare un pò di serenità, il tanto che serve a ritrovarsi.
Commenti
Posta un commento