Ladri di parole
di Leo Spanu
Il 19 gennaio scorso ho pubblicato l’articolo “ Note di
contorno” con una premessa che ne spiegava in modo generico le ragioni . Ieri ho scoperto, per caso, che l’articolo era stato rimosso dal mio blog, non so da quando. L’ho
ripubblicato in data 16 febbraio e nell'attesa di sapere se verrà ancora
rimosso, per rispetto dei miei lettori, ritengo opportuno dare qualche spiegazione. Premetto
che non so chi e perché abbia rimosso il testo, per ora ho solo dubbi. Ho scritto
che un mio lavoro, richiesto da un presunto amico, non era stato utilizzato. E
se invece mi fossi sbagliato? Vuoi vedere che il mio lavoro è apparso in pubblico magari con un
altro nome! Possibile?
Avrei ceduto volentieri, a titolo gratuito, il frutto delle mie “ fatiche” anche perché quando si tratta di piccole cifre non vale davvero la pena di farsi pagare.
Mi è capitato, tempo fa, di prestare la mia opera di scrittore e di organizzatore di manifestazioni culturali ad una istituzione pubblica: poche centinaia di euro di guadagno e il rimborso delle spese. Per un errore del funzionario mi è stato caricato tutto come una prestazione di lavoro e quando ho pagato le relative tasse ho scoperto di aver lavorato in perdita.
Non ho mai avuto un buon rapporto con i soldi, ho sempre saputo che non sarei mai diventato ricco ( non che me ne importasse molto) e così è stato per cui rubare a me è come sparare sulla Croce Rossa: stupido e cattivo. Anche quando si tratta di un furto di parole perché dietro le parole, quelle che scrivi ma anche quelle che pensi e che non dici, ci sono i sogni di un uomo e i sogni non si possono e non si devono rubare.
Perchè è inutile, nuovi sogni e nuove parole prenderanno il posto di quelle scomparse.
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