Signori uomini (R)
Pubblicato il 26 dicembre 1915
Signori uomini: Questa sera parliamo di tette
Signori uomini: Questa sera parliamo di tette
Premesso :
Che nelle antiche leggende
del popolo navajo (si proprio quello di Tex Willer) tette per tette non fa quaranta tette così come non è vero che
“squaw” significa donna indiana. E’ una parola che indica una parte anatomica
femminile. Si, quella!
Che la commedia di Sem
Benelli (chi era costui?) “ La cena delle beffe” non la conosceva nessuno fino
a quando Clara Calamai fece vedere le tette (prima volta nel cinema italiano).
Era il 1942 e qualcuno sperò che fosse una buona ragione per sospendere la
guerra.
Clara Calamai
Che le tette di Sofia Loren (nel 1951), una vera sfida
alla forza di gravità, furono fatte vedere al mondo intero mentre nella versione italiana furono “tagliate” il film era di Marino Girolamo ed era intitolato: Era lui… si! Chissà di cosa
parlava). A noi italiani ci fregano sempre.
Sofia Loren
Che a Francesco Nuti (tieni duro Francè!) piacciono le poppe a pera.
Pere
Che una volta ho scritto
un articolo pubblicato da qualche parte dove “discuto” della relazione tra le
tette e la frutta e la verdura. L’articolo
ha guadagnato subito il primo posto nella classifica delle notizie delle quali
non importa niente a nessuno.
Che Poppea, moglie di
Nerone, non si chiamava così perché aveva la quinta misura (vedere immagine).
Poppea
Che ufficialmente il primo
reggiseno è stato “inventato” nel 1889 e brevettato da una signora americana
nel 1914.
Ci sono più forme di seno o più
modelli di reggiseno? Bella domanda.
Che il panettone
Tettamanti si chiama così perché questo dolce a cupola ricorda una tetta (con
l’altra, rifatta, hanno inventato il pandoro). La ditta Tettamanti divenne
famosa negli anni 70 per la pubblicità delle merendine TIN TIN (1); con una
raccolta di punti regalavano ai “tin-tin-agers” (?) la favolosa TIN-TIN-BICI.
Producevano anche la tortina CIU’-CIU’(2), una specie di parente povero della
Fiesta.
Che,
effettivamente, le cupole delle chiese potrebbero
essere state ispirate dalle tette.
Che gli uomini sono
bugiardi quando affermano che la prima cosa che guardano in una donna è (sono)
gli occhi. In realtà guardano le tette, le gambe, il culo (l’ordine può
cambiare a seconda i gusti). A proposito: bisogna avere dei seri problemi mentali
per chiamare lato B il culo.
Lato B e tutto l’alfabeto
Tutto questo premesso, valutato e
considerato:
vediamo di esaminare le varie forme di questa parte
anatomica femminile (non fate confusione, stiamo parlando di tette!) che per molti è stato il primo contatto coi piaceri della vita.
Quelli allattati dal biberon possono abbandonare questo articolo e cercare
tette di plastica per consolarsi.
Voglio dire subito che la foto sottostante ha sorpreso anche
me. E’ vero che ormai su internet si trova di tutto ma io ero rimasto alla
frutta e alla verdura: i vulcani e le bustine da the mi erano sfuggite.
Comunque io aggiungerei, per completezza di informazione, la forma a oliva, a susina, a prugna secca, a melanzana (in tutte le sue
varianti), a zucchina e a carruba.
Va detto che la tettologia, scienza che studia tutte le tette
comprese quelle al silicone e quelle taglia zero e sottozero (famoso il
quesito della sorella di Amleto: avere o non avere le tette!), è in continua
evoluzione e crescita. Siamo in attesa di novità.
Qualche problema
invece si nota in campo maschile, dove si notano troppe defezioni. Con tutto il
rispetto per i gay, signori uomini, si può sapere cosa vi hanno fatto le donne
che, come dicono a Napoli, le “schifate”?
Bei tempi quando Peppino De Filippo si incantava davanti
alla pubblicità del latte.
Dal film Boccaccio 70 (1962). Nell’episodio firmato da Federico Fellini,
Peppino De Filippo è un moralista che si
scandalizza davanti all’immagine di Anita Ekberg (una famosa attrice “tettona”
dell’epoca) che pubblicizza una marca di latte. La canzoncina della colonna sonora ripete
in maniera ossessiva: Bevete più latte /il latte fa bene /il latte
conviene/ a tutte le età.
NOTE
1-Non c’entra niente col cane RIN (TIN-TIN) che si è dissociato.
2-Non c’entra niente col Trenino Verde, anche lui
dissociato.
3-Anch’io mi dissocio. Non so da cosa ma seguo la corrente.
Commenti
Posta un commento