Le trasparenze di Giuseppe Carta (R)
Pubblicato il 29 dicembre 2015
di Leo Spanu
Curioso personaggio questo Giuseppe Carta da Banari.
Musicista, pittore, scultore, scrittore ma anche operatore culturale,
scopritore di talenti e, probabilmente, molto altro. Dopo aver girato il mondo
se n’è tornato al paese natio: Banari un puntino sulla carta geografica, vicino
a Sassari, dove ha costruito un suo personale “ paese delle meraviglie” una
specie di castello o casa pieno di tesori.
Ma di questo artista , in questa sede, voglio raccontare solo una piccola parte, lasciando a chi non lo conosce il piacere e il gusto di scoprire un grande talento che onora la Sardegna.
Lo spunto mi viene da un libro: Giuseppe Carta. La magia delle cose a cura di Ada Masoero, Edizioni Mazzotta, 1999. Catalogo della mostra tenuta a Cagliari nel Teatro Comunale, Foyer di Platea per conto della Fondazione Teatro Lirico.
Ma di questo artista , in questa sede, voglio raccontare solo una piccola parte, lasciando a chi non lo conosce il piacere e il gusto di scoprire un grande talento che onora la Sardegna.
Lo spunto mi viene da un libro: Giuseppe Carta. La magia delle cose a cura di Ada Masoero, Edizioni Mazzotta, 1999. Catalogo della mostra tenuta a Cagliari nel Teatro Comunale, Foyer di Platea per conto della Fondazione Teatro Lirico.
Il tema della mostra è classico, la natura morta, ma
Giuseppe Carta si ritaglia uno spazio
particolare cercando luci ed ombre nelle
trasparenze dei cristalli. Compito non facile perché i rischi di un iperrealismo
di maniera sono sempre in agguato. Ma l’occhio di un artista non è perfetto
come l’obiettivo di una macchina fotografica; per fortuna, oserei dire, perché in
questa imperfezione c’è la differenza tra un immagine fredda e il sogno di un
artista. Ed ecco che i quadri di Giuseppe Carta ci mostrano meraviglie impensabili; un bicchiere non è più un semplice vetro ma
lo specchio di memorie passate, di un quotidiano che non riusciamo più a
vedere, di una bellezza che non riusciamo più a percepire. Credo che il compito
di ogni vero artista sia quello di prendere per mano noi, persone distratte dalla banalità, e
accompagnarci dentro un universo pieno di luci e colori. Magari per mostrarci
in maniere diversa oggetti comuni come bicchieri, cristalli e cestini; per
trasformare questi oggetti inanimati in storie da raccontare. Per scoprire
quanta magia c’è dentro la realtà.
Bicchieri di Boemia 1997
Bicchieri dorati con cestino 1995
Grande cesto con bicchieri 1996
Brindisi 1999
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