L'intolleranza (R)
Mi spiace che il mio amico Piero Murineddu sia in difficoltà davanti alla stupidità della rete. Abbiamo parlato altre volte della stupidità montante in questa nuova società della comunicazione a tutto campo. Un paio d'anni fa, all'inizio del mio blog avevo pubblicato un articolo sull'intolleranza. Mi è tornato alla mente davanti alla sofferenza di Piero, le cui opinioni chiaramente possono essere condivise ma è un uomo di grande umanità. Cosa rara in tempi di mostri. Comunque ritengo opportuno riproporre la mia opinione e , con buona pace dei frequentatori di FB, io sono insensibile al grido di dolore degli imbecilli.
L’intolleranza e le ragioni degli altri
L’intolleranza e le ragioni degli altri
di Leo Spanu
Curiosando su facebook mi è capitato di vedere un’immagine
terrificante: un uomo disteso a terra, picchiato a sangue e con 20-30 coltelli (non ho osato contarli)
piantati in tutto il corpo. L’uomo era ancora vivo e intorno a lui una massa di
curiosi. Il commento alla foto era: Ecco
come in Messico trattano i pedofili! C’era anche il commento di una
“gentile signora” che aveva postato la foto: E in Italia? La domanda conteneva l’implicita risposta: cosa
aspettiamo a fare la stessa cosa anche noi?
Così riflettendo sullo squallido quesito posto dalla signora (una mamma di
famiglia che immagino si ritenga una persona perbene, onesta ,religiosa,
rispettosa delle leggi ecc. ecc.) ho raccolto a casaccio una serie di aberrazioni che circolano nella
rete e purtroppo anche nella mente di tanti, troppi italiani. Naturalmente
tutte persone degne e rispettabili. Ne esce fuori un trattato sull’intolleranza
che dovrebbe preoccupare le istituzioni e chiunque abbia appena di buon senso.
Infatti, in vasti strati della nostra “democratica” società si sta creando un
clima di ferocia e di odio che spinge alla violenza contro tutto quello che è
diverso. Anche perché il “male” è sempre e solo negli altri. Gli altri che sono:
I pedofili di cui abbiamo già detto: da accoltellare,
castrare e esporre nella pubblica piazza.
I violentatori di donne: anche loro da castrare e
sodomizzare con mazze da baseball.
I migranti provenienti dall’Africa (ma va bene anche per quelli
provenienti dell’Asia): da bombardare o
mitragliare a piacere nei barconi della speranza e della morte.
Gli zingari (termine che qualifica genericamente varie etnie, i
barboni che dormono sulle panchine o nei letti di cartoni e tutti gli ultimi di
questa opulenta società): da cacciare dall’Italia a calci in c. ed esiliare in
Romania.
I politici e i ladri ( i due termini sono diventati
sinonimi): tutti in galera e buttiamo via le chiavi.
I malati di Ebola ( ma vanno bene anche quelli di AIDS ultimo
stadio, lebbra e peste bubbonica) : ne può uscire un selfie da far morire
d’invidia tutti gli amici di facebook.
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio della Repubblica
Italiana: dittatore, accentratore, un uomo solo al comando; Mussolini, Hitler, Stalin,
Gheddafi; Montezuma, Montezemolo, Montecatini, Monte dei Paschi, l’uomo Dal
Monte ( quello degli ananas e delle
banane). Adesso ho capito perché la montagna non andò da Maometto: era stata
occupata da Renzi.
Potrei recitare un elenco infinito di castronerie ma credo bastino questi pochi esempi per
capire che in Italia il potere del pensiero ( o meglio del non pensiero) è
finito in mano agli imbecilli al punto
che stiamo diventando un popolo di razzisti bigotti e intolleranti. Concetti
come rispetto, democrazia, comprensione, tolleranza, solidarietà, umanità,
amicizia, amore, intelligenza, cultura sono diventati obsoleti. Forse esagero ma mi pare che i cretini di
ogni sesso ed età si siano moltiplicati
fino ad essere una maggioranza
insopportabile. Così l’italiano medio di
oggi appare ed è:
ignorante: il livello di analfabetismo è inversamente
proporzionale agli studi seguiti; volgare: usa un linguaggio che una
volta veniva definito da scaricatore di porto; infallibile: emette solo sentenze definitive come i giudici della
Consulta; ipocrita: sempre “gentil ed onesto appare fuori” ma dentro? Nero come
l’inferno; bugiardo: a Napoli si dice “chiagne e fotte”; disonesto: in Italia esiste la categoria degli “onesti per forza”
perché, poveretti, non hanno la possibilità di rubare; esibizionista: pur di avere cinque minuti di gloria siamo pronti a
mettere in mostra non solo le pudenda ma i pensieri più intimi che non confessiamo
neanc he a noi stessi; saccente: 1-
Che differenza c’è tra un romanzo di Moccia e un barattolo di Coca Cola? Nessuna:
ambedue sono dei vuoti a perdere. 2- A Mosè si ruppero le acque e nacque il mar
Rosso; vincente: nel senso che
“lecca” sempre il più forte; artista:
Michelangelo ha scolpito la cappella Sistina; cialtrone: pronto a negare l’evidenza per interesse di parte e di
partito; tuttologo: le sue
competenze variano dall’uso musicale dell’ aerofagia (Dante: del cul fece trombetta) alla costruzione di un orticello privato sul terrazzo di un pubblico museo ; ruffiano: vedi vincente. Si può
continuare all’infinito tanto a parlar male
non si finisce mai. Infatti il dogma” ho
il diritto di esprimere la mia opinione” in realtà diventa l’autorizzazione
alla calunnia e alla diffamazione. Una domanda: come si può definire un paese che considera leader politici figurine da avanspettacolo
come Salvini e Grillo? Boh!
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