Estate: 20 canzoni italiane "serie" da ascoltare
di Leo Spanu
La musica leggera ha sempre fatto da colonna sonora alla mia corsa dentro la vita. La musica classica era riservata invece ai momenti di pausa e riflessione. A volte anche ai momenti di malinconia. I momenti neri invece richiedono solo il silenzio.
Ecco alcune canzoni italiane, a mio parere tra le più belle della musica leggera italiana. Alcune sono poco note perchè la cultura musicale degli italiani è tutta concentrata sul festival di Sanremo (a presto pubblicherò una serie di articoli su questo avvenimento) ed è impossibile che possa andare oltre le musichette orecchiabili e i testi banali. Del resto l' Italia è il paese dove, non solo per le canzonette, "finchè la barca va lasciala andare".
Amore dove sei ? (1970) Giorgio Laneve. " Come sassi/ noi siamo come sassi/ inerti e inamovibili / anche se il nostro orgoglio / ci finge sciolti e liberi."
Anna e Marco (1976) Lucio Dalla. " Ma l'America è lontana / dall'altra parte della luna / che li guarda anche se ride / a vederla mette quasi paura. "
Confessioni di un malandrino (1975) Angelo Branduardi. "Son malato d'infanzia e di ricordi / e di freschi crepuscoli d'aprile."
Correre (1998) Sergio Endrigo. Compresa nell'album Il giardino di Giovanni. " ...spalancare cattedrali / più vicine a bianche stelle / confondere il respiro / con l'alito dell'universo / e annegare dentro il sole."
Eskimo (1978) Francesco Guccini. Compresa nell'album Amerigo. " Ma avevo la rivolta tra le dita / dei soldi in tasca niente e tu lo sai / e mi pagavi il cinema stupita / e non ti era toccato farlo mai. "
E ti vengo a cercare (1988) Franco Battiato. Compresa nell'album Fisiognomica. " E ti vengo a cercare / con la scusa di doverti parlare / perchè mi piace quel che pensi e che dici / perchè in te vedo le mie radici. "
Gelato al limon (1979) Paolo Conte. " Donna che stai entrando nella mia vita / con una valigia piena di perplessità / ah, non ver paura che sia già finita / quest'uomo ancora tante cose ti darà. "
Giudizi Universali (1997) Samuele Bersani. " Vuoti di memoria, non cè posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia / piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria. "
Guarda che luna (1959) Fred Buscaglione. " Ma guarda che luna / guarda che mare / in questa notte senza te vorrei morire / perchè son solo a ricordare... /
Hotel Supramonte (1981) Fabrizio De Andrè. Compreso nell'album L'indiano. " Passerà anche questa stazione senza far male / passerà questa pioggia sottile come passa il dolore..."
Jenny e la bambola (1974. I-II) Paolo Morelli (Gli alunni del Sole). I due brani (strettamente collegati nella storia) sono all'interno dell'album. Una ragazza in fuga da un passato doloroso. Una bambola e una valigia. Un incontro e poi ancora una fuga. Uno degli album più belli della storia della musica leggera italiana. Poco conosciuto.
Il gabbiano (1961) Daisy Lumini. " Tra le fiamme del sole che muore / lento e solo un gabbiano va / vola verso l'immensità / dove il cielo si unisce al mar. / Palpitano, palpitano l'ali lassù / fuggono dinanzi alla notte che viene. / Il gabbiano gridando va / perdutamente sul grigio mar / porta l'anima mia con sè / non importa che fine avrà."
L'amore quanto vale (1984) Rosanna Ruffini. " Forse l'amore è una colomba che ti mangia in mano / e all'alba se ne va col primo americano / un grosso lupo con la pelle nera / una puttana con la giarrettiera. / Ah l'amore, l'amore. / Forse è la luna, forse è il cacciatore / forse è la lepre che ha saltato il fosso / o una bambina che sen va a spasso / e gira gira si perde nel bosco / come nella favola di Cappuccetto Rosso. / Ah l'amore, quello per amare. / L'amore quanto vale ?"
Piccola mela (1975) Francesco De Gregori. " La figlia del dottore sa cantare / e mi piace poi tanto quel suo modo di fare / forse un giorno faremo l'amore."
Porta Romana (1963) Giorgio Gaber. " M'han detto che sei andata ad abitare / in un quartiere nuovo, più elegante / ti sei sposata, è giusto e regolare / da me, lo so, non t'aspettavi niente. "
Vecchio Frac ( L'uomo in frac, 1955) Domenico Modugno. " E' giunta ormai l'aurora / si spengono i fanali / si sveglia poco a poco /tutta quanta la città. / La luna s'è incantata / sorpresa, impallidita / pian piano scolorandosi nel cielo sparirà. / Sbadiglia una finestra / sul fiume silenzioso / e nella luce bianca / galleggiando se ne van / un cilindro / un fiore e un frac."
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