Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2024

La pioggia nel pineto (R)

Leo Spanu In questo afoso e insonne fine luglio provo a recuperare un articolo (scritto nel 2016)  nel tentativo di rinfrescare almeno la mente. Per quanto riguarda il corpo dovrò trovare altre soluzioni. Voi fate come vi pare. L’anno scorso, in   occasione di un mio viaggio a Brescia per rivedere un mio vecchio amico e compagno di liceo, sono andato a Gardone Riviera, destinazione il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio ( 1863-1938). Non era la mia prima visita ma, ogni volta, quell’incredibile monumento alla vanità riesce a colpirmi e a stupirmi. L’insieme di tante cose fasulle, pacchiane e   spesso fuori di testa,   potrebbe essere paragonato ai vari disneyland, gardaland   o alle ignobili ricostruzioni in formato ridotto di Las Vegas (le architetture di Venezia, gli archi trionfali di Roma, la torre Eiffel di Parigi ecc.) anche se in realtà è impossibile raggiungere le vette di cattivo gusto degli americani. Invece nel Vittoriale ci sono scorci davvero belli. Di sicuro non la nave i

Le stagioni del nostro scontento

 di Leo Spanu Si tende a mettere da parte  e a conservare solo i ricordi belli, così almeno dicono quelli che tutto sanno. Io, che ho sempre guardato poca televisione, preferivo invece segnare i momenti no sulla carta perchè cercare di essere felici è cosa impossibile. Comunque ho continuato lo stesso a sorridere di me e del mondo aiutato nell'impresa, da oltre cinquant'anni, da una ragazza che ho sposato per allegria. Vanità (1976) Sboccia una rosa  e scopre la propria agonia. Egoismo ( 1977) Sono salito sul mio Calvario. Senza croce. Attesa (1982) Ho aspettato il domani come un viaggio che non farò mai. Mio padre (1985) Se ne andò in silenzio così come aveva attraversato la vita. In punta di piedi per non disturbare. E tornano ricordi (1995) E tornano ricordi che fanno male come schegge di vetro e si aggrappano ai pensieri, grida di dolore  nel silenzio della notte. Gli anni e i giorni fuggono via dagli spazi aperti della mente ma almeno tu  non mi lasciare. Ulisse (1995) H

Gli anni dei dolci sorrisi

 di Leo Spanu Oggi sono un uomo abbastanza sereno. La saggezza è un regalo (non a tutti) della vecchiaia insieme al mal di schiena. Così ti rendi conto che abbastanza non è mai abbastanza. Gli anni dei dolci sorrisi 1966- 1972 I dolci sorrisi sono quelli che gli altri ti regalano quando ti guardi intorno e non sai difenderti. Sono tutti coloro che ti raccontano bugie quando sei disposto a credere a tutto. Sono le ferite che continuano a sanguinare anche quando racconti di essere diventato un cinico a tutta prova. E gli anni sono quelli della pubblicità ossessiva, del " come eravamo"  ruffiano, della retorica più vigliacca, delle incredibili nostalgie per un tempo che non ti ha dato niente in compenso è riuscito a spegnere ogni illusione. E ti ritrovi a scrivere "poesie" senza una ragione definita, forse per scoprire se nel silenzio che ti riveste può nascere un sogno. Recuperare un brandello di umanità, ritrovare la speranza di essere ancora vivo è un atto di fede,

America: Pippo Franco

 di Leo Spanu Recuperiamo una vecchia canzone di Pippo Franco che con qualche decennio di anticipo aveva capito l'America di Trump. P.S. Attenti alla rima! America (1971) La minestra nell'Ohio la si mangia col cucchiaio. Il Frascati nell'Alaska te lo vendono alla frasca. La gallino nello Yowa quando canta ha fatto l'ova. Il cavallo nel Nevada fa la cacca nella strada. Proprio come qui da noi a Bergamo. E i preti nel New Yersey fan  pure brutti scherzi. E persino in Carolina ci son figli di putaina. America ma che ce vengo a fà? Io c'ho uno zio, fratello de papà che fa l'idraulico a Bergamo Alta. La bistecca in Minesota la si mangia poco cota. E gli obesi in Pennsylvania dimagriscon con la tenia. Sui divani nell'Arknsas l'omo ci si spaparanzas. Chi l'ha fatta in Oklahoma si pulisce con la chioma. Proprio come qui da noi a Bergamo. I fascisti nell'Oregon dicon tutti me ne fregon. E le sedie nel Connecticut ci hanno la corrente eletricat. America m

Grazie alla musica: Francia

 di Leo Spanu Coi cugini francesi c'è sempre stato un rapporto di odio-amore: loro ci battono con lo champagne che è decisamente migliore dello spumante ma noi pareggiamo il conto coi vini rossi (amarone, brunello, barolo, cannonau) anzi li superiamo. Loro ci superano anche perchè hanno fatto la rivoluzione; "libertè, egalitè, fraternitè " stanno mille miglia avanti a "credere, obbedire, combattere"; purtroppo il fascismo di ieri e il fascismo di ritorno di oggi sono il peso morto della storia cattiva di cui non riusciamo ancor a liberarci. Noi per consolarci abbiamo il Rinascimento ma anche la cultura francese non è male: l'arte, la poesia e la musica fanno parte di un patrimonio unico che Italia e Francia hanno regalato al mondo, pochi paesi possono vantare una ricchezza uguale. Ed anche nel piccolo mondo della musica leggera ci sono tanti capolavori che, con pochi minuti di ascolto, ci regalano emozioni vere. Molti cantanti hanno inciso il loro brani anch

Frida Kahlo

Immagine
 di Leo Spanu Frida Kahlo ( Messico 1907-1954) Pittrice che, a causa di un gravissimo incidente in età giovanile, fu costretta a lunghi periodi di immobilità a letto, con atroci dolori e continue operazioni. Fu così che decise di raccontare il suo dolore fisico attraverso  una serie di autoritratti e, contemporaneamente, a rappresentare  il mondo intorno con una punta di amara ironia mischiando il surrealismo con la tradizione culturale della società messicana. La colonna rotta (1944)

Grazie alla musica: Inghilterra- Irlanda

 di Leo Spanu Non ho mai capito se gli inglesi, nei confronti dei cugini americani,  abbiano un complesso di inferiorità o di superiorità. Per quanto riguarda la musica comunque, io darei agli inglesi il primo posto, anche se di poco. Shirley Bassey (1937) Goldfinger (1964) David Bowie (David Robert  Jones 1947- 2016) Space oddity (1969) Eric Burdon (1941)  Good Times ( 1967); San Francisco nights ( 1967 con Animals) Kate Bush   (1958) Wuthering heigts (1978); Babooska ( 1980) Petula Clark (1932)  Chariot (1962);  Downton (1965. Ciao ciao); This is my song (1967) Joe Cocker (1944-2014) Whith a litte help from my friends (1969) cover di Beatles; Unchain my heart (1986) Phil Collins (1951 ex Genesis). A scelta Donovan (Donovan Leithc, Scozia 1946) Colours (1965);  Mellow Yellov (1967); Lalena ( 1968); Atlantis (1969) Engelbert Humperdick (1936) Realese me (1967)  Enya (Irlanda, Patricia O Brien 1961) Orinoco flow (1988);    Caribbean  blues (1991) Peter Gabriel (1950, ex Genesi

Ritratti: Helmut Newton

Immagine
 di Leo Spanu Helmut Newton (Berlino 190- Los Angeles 2004) Fotografo tedesco naturalizzato australiano famoso per i suoi ritratti ma specialmente per i suoi nudi.  Margot  McKendry (1957) Charlotte Rampling (1973) Paloma Picasso (1973) Nastassja Kinski (1983) Darryl Hannah (1984) Kim Basinger (1986) Jodie Foster (1987) Madonna (1990) Cindy Crawford (1991) Claudia Schiffer (1992) Carla Bruni (1992) Isabella Rossellini (1992)

Grazie alla musica: USA-Canada

 di Leo Spanu Continuo a pensare che se non fosse per la musica e il cinema l'America (USA) sarebbe un paese da evitare come la peste. Un aspirante presidente promette la deportazione dei non americani veri (praticamente tutti) e gli  imbecilli  americani provenienti da tutte le parti del mondo godono come ricci in calore. Zente mala! ( Per i non sardi, gente cattiva). Questo breve elenco si limita a indicare solo alcune tra le canzoni più significative, non necessariamente le migliori, che possono offrire un panorama sintetico  ma non banale di artisti e brani. Come nell'articolo precedente (sulla musica italiana) citerò fino a un massimo di tre canzoni per artista, salvo eccezioni. NOTE Per i gruppi ho indicato le date di attività relative alle formazioni originali: ci sono gruppi che, con continue modifiche, hanno lavorato per decenni. e continuano a lavorare. Paul Anka (Canada-USA 1941) Diana (1957); You are my destiny ( 1958); Lonely boy ( 1959) Louis Armstrong (1901-197

Ninna nanna: Pippo Franco

di Leo Spanu Ninna nanna (1977) Fai la ninna, fai la nanna bel bambino della mamma la tua mamma ora non c'è ma io veglio su dite. So' sei ore che tu strilli c'hai gli spiriti maligni ma cos'hai in questa nottata mò te do 'na bottijata. Più ti guardo e più ci penso che somigli a don Lorenzo il buon padre confessore a cui mamma apriva il cuore. Io pensavo, bel cretino ch'eri nato settimino fanno nove mesi a giugno dormi, che te rompo 'er grugno. Dormi, dormi, bimbo bello che tuo padre è un cornutello e tu' madre un bigotta dormi,  fio de 'na mignotta. Si non dormi stai sicuro che te pio e te sbatto al muro  e così passa la bua dormi, li mortacci tua.

Poster (in italiano Manifesti)

Immagine
 di Leo Spanu E adesso pubblicità. P.S. Chiamare il Ministero per la valorizzazione dei prodotti italiani Made in Italy è il massimo. Dell'imbecillità. NOTE. Mi sembra giusto ricordare gli autori dei manifesti perchè erano dei veri artisti. 1895. La Boheme (Adolf Hohenstein, Russia-Germania 1854-1928) 1895.  Incandescenza a gas (Giovanni Mataloni, Italia 1861-1944) 1896. Il Mattino, formato ingrandito (Mataloni) 1897. Caffaro, primo giornale di Genova (Aleardo Villa, Italia 1865-1906) 1897. La Tribuna (Mataloni) 1898. Il Resto del Carlino (Hohenstein) 1899. Tosca (Hohenstein) 1899. Inchiostri da scrivere ( Marcello Dudovich, Italia 1878- 1962) 1900 ca. Liebig (Leopoldo Metlicovitz, Italia 1868-1944) 1900 ca. Adriana Lecouvreur (Aleardo Villa) 1900 ca. Caffè Espresso (Giuseppe Cappadonia, Italia XIX secolo) 1901. La figlia di Iorio ( Franz Laskoff, Polonia 1869-1918) 1904. Madama Butterflay (Metlicovitz) 1905. Fiammiferi senza fosforo del Dottor Craveri ( Hohenstein) 1905. Hotel de