Storia del Cinema (17-26)
Storia del Cinema
(17-26) La commedia all'italiana e dintorni
di Leo Spanu
Voto 8 e ½
Guardie e ladri (1951) di Steno
(Stefano Vanzina) e Mario Monicelli.
101 minuti, Con Totò, Aldo Fabrizi, Carlo delle Piane, Ave Ninchi, Rossana
Podestà, Mario Castellani, Gino Scotti, Carlo Mazzarella.
Rossana Podestà
Io la conoscevo bene
(1965) di Antonio Pietrangeli. 115
minuti. Con Stefania Sandrelli, Mario Adorf, Jean-Claude Brialy, Nino
Manfredi, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Franco Fabrizi, Veronique Vendell, Turi Ferro, Franco Nero,
Loretta Goggi, Solvi Stubing, Robert Hoffmann. Ricordo che quando vidi il film
rimasi molto colpito. Avevo 19 anni allora e la storia della protagonista
(Stefania Sandrelli, mia coetanea) una ragazza ingenua sfruttata da tutti e poi
abbandonata in mezzo alla strada mi indignò e mi commosse (non sono facile
alla commozione) e mi fece riflettere sul ruolo delle donne nella nostra
società. Cominciavo a diventare “grande” e a guardarmi intorno. A volte un
libro, un film possono aiutare a crescere.
Stefania Sandrelli
In nome del popolo
italiano (1971) di Dino Risi. 99
minuti. Con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman. Quando un giudice si mette al di
sopra della giustizia. Il film anticipa la voglia di tanta parte del popolo
italiano di trasformare la giustizia in vendetta.
Totò e Carolina
(1955) di Mario Monicelli. 93 minuti.
Con Totò. Anna Maria Ferrero, Maurizio Arena, Arnoldo Foà, Enzo Garinei, Tina
Pica. L’agente di polizia Antonio Caccavallo (Totò) deve riaccompagnare una ragazza fuggita di casa, fermata durante
una retata di prostitute.
La ragazza, incinta, viene respinta dalla famiglia e tenta il suicidio; l’agente decide allora di accoglierla a casa sua, a insaputa dei superiori, adottandola di fatto. Il film, su soggetto di Ennio Flaiano, uscì due anni dopo essere stato girato e con una versione più corta (80 minuti) per i tagli della censura.
La ragazza, incinta, viene respinta dalla famiglia e tenta il suicidio; l’agente decide allora di accoglierla a casa sua, a insaputa dei superiori, adottandola di fatto. Il film, su soggetto di Ennio Flaiano, uscì due anni dopo essere stato girato e con una versione più corta (80 minuti) per i tagli della censura.
Anna Maria Ferrero
Voto 8
C’eravamo tanto amati
(1974) di Ettore Scola. 120 minuti.
Con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli,
Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi. Tre ragazzi, amici e partigiani durante la guerra
si incontrano anni dopo. Ma le cose sono cambiate ed anche le persone, uno è diventato un ricco palazzinaro, un altro
è un insegnante in cerca di identità, il terzo un infermiere discriminato nel
posto del lavoro. Straordinario affresco di un’Italia che sembrava piena di
belle promesse.
Giovanna Ralli
Divorzio all’italiana
(1961) di Pietro Germi. 105 minuti.
Con Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca,
Leopoldo Trieste, Odoardo Spadaro.
Germi è un maestro della satira e la
quindicenne Stefania Sandrelli un mito, avrà
uno straordinario successo con questo film. Un premio Oscar per la miglior
sceneggiatura.
Daniela Rocca
Il federale
(1961)di Luciano Salce. 100 minuti. Con Ugo Tognazzi, George Sanders,
Stefania Sandrelli, Gianrico Tedeschi. Un graduato della milizia deve portare a
Roma un insegnante antifascista. Ma il regime è caduto, sono arrivati gli
americani e il milite rischia il linciaggio; viene salvato dal suo ex
prigioniero che durante il viaggio ha capito che l’uomo è solo un poveraccio
ignorante e ingenuo con la testa piena
di propaganda. Con questo film, per la
prima volta, il comico da rivista Tognazzi, recita in una parte drammatica e
dimostra di essere un grande attore,
Il sorpasso
(1962) di Dino Risi. 108 minuti. Con
Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora. Siamo in pieno miracolo economico
dell’Italia, tutti pronti a vivere alla grande, poi si vedrà. Altra
protagonista non citata nei titoli è l’automobile: una Lancia Aurelia B 24
simbolo della cialtroneria del protagonista (un Gassman superlativo).
Catherine Spaak
La dolce vita
(1960) di Federico Fellini. 180
minuti. Con Marcello Matroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimeè. Magalì Noel . Un
Oscar per i costumi. E’ uno dei film più osannati di sempre ma,
francamente, non mi ha mai entusiasmato.
Anita Ekberg
La strada (1954) di Federico
Fellini. 108 minuti. Con Giulietta Masina, Antony Quinn.
Un film poetico anche per l’interpretazione della Masina. Oscar per il miglior film straniero. Le musiche sono di Nino Rota.
Un film poetico anche per l’interpretazione della Masina. Oscar per il miglior film straniero. Le musiche sono di Nino Rota.
Giulietta Masina
Signori e signore
(1965)di Pietro Germi. 118 minuti. Con Virna Lisi, Gastone Moschin, Alberto
Lionello, Olga Villi, Beba Loncar, Franco Fabrizi, Gigi Ballista, Nora Ricci.
Pietro Germi continua a raccontare i vizi e le ipocrisie della provincia
italiana. Nel film si parla di una imprecisata città ma io ho riconosciuto
subito Treviso, la città della mia infanzia.
Virna Lisi
Voto 7 e ½
Il ladro di bambini (1992)di Gianni
Amelio. 114 minuti. Con Enrico Lo Verso. Amelio, a mio parere è un regista
sopravvalutato, ma qui ha raccontato con
delicatezza e sensibilità una storia difficile.
La classe operaia va
in Paradiso (1971) di Elio Petri.
112 minuti. Con Gianmaria Volontè, Mariangela Melato, Salvo Randone. Un film
politico di sinistra sgradito alla sinistra e ai sindacati (di sinistra). Elio
Petri era un regista bravo e una persona
seria.
Mariangela Melato
Polvere di stelle
(1973) di Alberto Sordi. 145 minuti. Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Wanda
Osiris, Carlo Dapporto, Alvaro Vitali. Una compagnia di varietà cerca di sbarcare il lunario durante il 1943.
Sordi si dimostra anche un valido regista.
Monica Vitti
Speriamo che sia
femmina (1986) di Mario Monicelli.
120 minuti. Con Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Giuliana De
Sio, Stefania Sandrelli, Bernard Blier, Athina Cenci, Paolo Hendel, Lucrezia
Lante Della Rovere. Un film al femminile girato da un uomo che le donne le
capiva e le amava, probabilmente a ragione. Gli uomini del film sono dei
mediocri. La nuova famiglia (matriarcale) che si ricompone con solo donne non
può che augurarsi che Franca (Giuliana
De Sio) rimasta incinta da un fidanzato cialtrone abbia una bambina: come dice la capofamiglia Elena (Liv Ullmann) “ speriamo che sia
femmina.”
Venga a prendere il
caffè da noi (1970) di Alberto
Lattuada. 95 minuti. Con Ugo Tognazzi,
Francesca Romana Colizzi, Milena
Vukotic, Angela Godwin. Tratto da un romanzo di Piero Chiara racconta di un
piccolo impiegato del ministero delle Finanze, che per sistemarsi, corteggia e
seduce tre sorelle zitelle e ricche. Alla fine sposa la maggiore. Quando cerca
di sedurre anche la cameriera viene colto da una trombosi e finisce in
carrozzella ma ormai è un uomo ricco e riverito.
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