Tutti al mare
di Leo Spanu Io sono nato a due passi dal mare. In effetti il mio paese natio dista appena quattro chilometri, diciotto chilometri di spiagge sabbiose e dune incorniciate da una pineta che conserva ancora le antiche piante della macchia mediterranea. Eppure il sorsense è sempre stato un contadino; le campagne ricche di orti e di vigneti, le colline verde cupo per gli immensi oliveti, sono sempre stati il mondo reale dei miei compaesani. Il mare è sempre stato lontano, in fondo allo sguardo come un confine tra la vita vera e un mondo immaginario dall'altra parte. Io, poi, ho cominciato a viaggiare che ero ancora infante. La prima tappa fu a Pesaro, un mare grigio e senz’anima che chissà perché non riesco a ricordare coi colori dell’estate. Le foto in bianco nero, io e mio fratello minore con l’espressione perplessa, raccontano di un tempo incerto, magari felice, ma non riesco a ricordare. Poi via a Treviso: il mare è quello di Venezia, troppo distante per essere una pr