Crocifissione (R)
Pubblicato il 23 marzo 2016
di Leo Spanu
La crocifissione era uno dei metodi di tortura e di morte più crudeli inventato dall'uomo. L'agonia poteva durare anche giorni e infatti la morte avveniva il più delle volte per collasso cardiocircolatorio o per asfissia. La flagellazione faceva parte di tutto il macabro cerimoniale che precedeva la crocifissione mentre gli arti inchiodati al legno erano un extra di crudeltà. All'epoca dei romani questa condanna veniva applicata solo agli schiavi o ai sovversivi perchè così era considerato Gesù Cristo dal potere: un sovversivo.
E avevano ragione perchè il messaggio di Gesù era rivoluzionario ieri come oggi: predicare l'amore invece dell'odio e della violenza. Infatti è significativo come tanti secoli siano trascorsi ma la pace tra gli uomini è ancora un'utopia. La civiltà ha fatto passi da giganti ma dove?
Assistiamo in questi tempi ad avvenimenti terribili; spettacoli di morte e distruzione in Siria, in Libia e altri paese dimenticati dell'Africa; attentati terroristici da Parigi a Bruxelles che seminano morte e distruzione tra tanti innocenti; emigranti che annegano in mare mentre cercano di fuggire dalla guerra e dalla fame.
Che strazio quei bambini annegati. Che vergogna la nostra indifferenza.
La crocifissione è uno degli episodi della vita di Cristo più rappresentati dagli artisti di tutti i tempi. C'è chi racconta semplicemente una storia e c'è chi invece cerca di capire e di dirci qualcosa di più. Perchè la rappresentazione della morte di Cristo non è solo un quadro o una scultura da ammirare; si può essere credenti o no ma l'immagine di tanta sofferenza ci costringe a pensare.
La morte è un fatto naturale come la vita ma ci sono molti modi di morire e, probabilmente, tutti sbagliati specie quando sono "invenzioni" dell'uomo.
Ma non è il modo di morire che mi spaventa quanto il perchè. Sappiamo bene tutti di quali orrori siamo capaci noi cosiddetti uomini civili.
Anchè Gesù, sulla croce, si chiedeva il perchè di tanta sofferenza (la sua) e trovava la sua risposta, una risposta che può soddisfare solo i credenti. Ma per gli altri, per tutti quelli che non hanno fede perchè non credono nella religione, in nessuna religione, non esistono risposte consolatorie.
Per me c'è solo un uomo inchiodato su una croce che soffre aldilà di ogni limite. Certo i riti della Pasqua prevedono prima la morte e poi la resurrezione. Eppure questa parte, certo la più importante, della vita di Cristo non ha lo stesso impatto emotivo nelle scelte degli artisti e viene rappresentata di meno. Ed anch'io rimango molto freddo davanti al miracolo, qualsiasi miracolo.
Non per cinismo ma perchè so che la morte è sempre una certezza mentre la vita, per molte persone, è ancora solo una speranza.
La crocifissione era uno dei metodi di tortura e di morte più crudeli inventato dall'uomo. L'agonia poteva durare anche giorni e infatti la morte avveniva il più delle volte per collasso cardiocircolatorio o per asfissia. La flagellazione faceva parte di tutto il macabro cerimoniale che precedeva la crocifissione mentre gli arti inchiodati al legno erano un extra di crudeltà. All'epoca dei romani questa condanna veniva applicata solo agli schiavi o ai sovversivi perchè così era considerato Gesù Cristo dal potere: un sovversivo.
E avevano ragione perchè il messaggio di Gesù era rivoluzionario ieri come oggi: predicare l'amore invece dell'odio e della violenza. Infatti è significativo come tanti secoli siano trascorsi ma la pace tra gli uomini è ancora un'utopia. La civiltà ha fatto passi da giganti ma dove?
Assistiamo in questi tempi ad avvenimenti terribili; spettacoli di morte e distruzione in Siria, in Libia e altri paese dimenticati dell'Africa; attentati terroristici da Parigi a Bruxelles che seminano morte e distruzione tra tanti innocenti; emigranti che annegano in mare mentre cercano di fuggire dalla guerra e dalla fame.
Che strazio quei bambini annegati. Che vergogna la nostra indifferenza.
La crocifissione è uno degli episodi della vita di Cristo più rappresentati dagli artisti di tutti i tempi. C'è chi racconta semplicemente una storia e c'è chi invece cerca di capire e di dirci qualcosa di più. Perchè la rappresentazione della morte di Cristo non è solo un quadro o una scultura da ammirare; si può essere credenti o no ma l'immagine di tanta sofferenza ci costringe a pensare.
La morte è un fatto naturale come la vita ma ci sono molti modi di morire e, probabilmente, tutti sbagliati specie quando sono "invenzioni" dell'uomo.
Ma non è il modo di morire che mi spaventa quanto il perchè. Sappiamo bene tutti di quali orrori siamo capaci noi cosiddetti uomini civili.
Anchè Gesù, sulla croce, si chiedeva il perchè di tanta sofferenza (la sua) e trovava la sua risposta, una risposta che può soddisfare solo i credenti. Ma per gli altri, per tutti quelli che non hanno fede perchè non credono nella religione, in nessuna religione, non esistono risposte consolatorie.
Per me c'è solo un uomo inchiodato su una croce che soffre aldilà di ogni limite. Certo i riti della Pasqua prevedono prima la morte e poi la resurrezione. Eppure questa parte, certo la più importante, della vita di Cristo non ha lo stesso impatto emotivo nelle scelte degli artisti e viene rappresentata di meno. Ed anch'io rimango molto freddo davanti al miracolo, qualsiasi miracolo.
Non per cinismo ma perchè so che la morte è sempre una certezza mentre la vita, per molte persone, è ancora solo una speranza.
Antonello da Messina. Crocifissione (1460 ca.). Bucarest, Museo Nazionale
Jusepe de Ribera. Calvario (1618). Osuna. Collegiata, museo parrocchiale
Simone Martini. Crocifissione (Polittico Orsini 1335-37). Anversa, Koninklijk Museum
Roger Van Der Weyden. Cristo crocifisso con la Vergine e san Giovanni (\1455-60). El Escorial (Madrid), monastero di san Lorenzo
Paolo Uccello. Cristo crocifisso tra san Giovanni Battista, la Vergine, san Giovanni Evangelista e san Francesco (1460-65). Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
Paolo Veronese. Crocifissione con la Madonna e san Giovanni (1580 ca.). Venezia, chiesa di san Lazzaro del Mandicanti
Masaccio. Crocifissione (Polittico di Pisa 1426). Napoli, Museo di Capodimonte
Giotto. Croce dipinta (1301). Rimini, Tempio Malatestiano
Beato Angelico. Crocifisso con san Domenico (1438-46). Firenze, Convento di san Marco
Gentile da Fabriano. Crocifissione (Polittico di Valle Romita 1405-10). Milano, Pinacoteca di Brera.
Giovanni Bellini. Crocifissione (1481-83). Prato, Cassa di Risparmio
Pieter Paul Rubens. Cristo in croce tra i ladroni (Il colpo di lancia) 1620. Anversa, Koninklijnk Museum.
El greco. Cristo crocifisso con due donatori 81580 ca.). Parigi, Museo del Louvre
Hans Memling. Trittico della Crocifissione (1467-72). Vicenza, Museo Civico (pannello centrale)
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