Vanna Pina Delogu 3
Vanna Pina Delogu: Influenze
francescane in Romangia
di Leo Spanu
Nella bella cornice della chiesa della Madonna d’Itria, il 9
maggio è stato presentato il nuovo libro della studiosa Vanna Pina Delogu. Il
volume intitolato “Influenze francescane in Romangia”, edito da Logosardigna,
descrive architettura, arredi e argenti di quattro chiese Sorso: Sant’Anna,
Sant’Agostino, Madonna d’Itria e Noli Me Tollere. Attraverso un’accurata
ricerca scientifica di documentazione d’archivio e con il supporto di 280 fotografie,
il lavoro rappresenta una pietra miliare per la storia della spiritualità in
particolare e per quella della cultura in generale. La presentazione del
professor Lucio Cicu, dell’Università di Sassari, ha sottolineato come le
chiese rappresentino, oltre ad un messaggio di spiritualità e di valori, anche
una testimonianza fisica e culturale dell’evoluzione del paese e portatrici di
una concezione dove la religione è un fatto concreto della vita quotidiana fino a diventare organizzazione della comunità
intorno e dentro la chiesa, influendo nelle logiche del potere economico e
politico e nella formazione delle ricchezze. L’intervento della dottoressa Daniela Rovina,
direttore archeologico della Soprintendenza di Sassari ha messo in rilievo
come, oltre alle tradizionali e classiche fonti di ricerca, vi sia stata grande
attenzione da parte di Vanna Pina Delogu alle testimonianze orali, elementi questi
che non solo arricchiscono la narrazione ma danno ulteriore valore storico e
umano alla costruzione di una memoria condivisa della comunità.
L’autrice ha concluso l’interessante serata spiegando gli argomenti di questa sua ultima
produzione che si lega e completa le precedenti opere sulle chiese di San
Pantaleo e di Santa Croce. L’opera ricostruisce, fra testo e immagine, la
storia di quattro plurisecolari edifici sacri, approfondendone il profilo
storico e artistico, attraverso l’apporto di un’ampia documentazione scritta e
orale anche inedita. L’obiettivo che l’autrice si propone nel portare avanti i
suoi studi è quello di contribuire al recupero della memoria storica, delle
antiche tradizioni, dei valori, dei traguardi che gli uomini del passato hanno
raggiunto, non soltanto per il loro tempo, ma anche per le generazioni future,
per i giovani che poco conoscono la storia della Sardegna. Questo è lo spirito
che guida l’autrice nella pubblicazione dei risultati di una ricerca che,
attraverso l’arte e la storia delle chiese di Sorso, racconta la vita della
comunità locale, le sue tradizioni e, in una parola la sua cultura.
Pubblicato sul Corriere Turritano 23/6/2014
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