Vanna Pina Delogu 1

Vanna Pina Delogu : La Parrocchia di San Pantaleone in Sorso. Delfino editore

di Leo Spanu

È la prima opera interamente dedicata alla Parrocchia di San Pantaleo, intesa nel senso più ampio di istituzione ecclesiastica, la cui storia va a coincidere con quella del paese a favore del quale ha esplicato e continua ad esplicare la sua azione evangelizzatrice.
Il lavoro prende avvio dalle gloriose origini benedettine-camaldolesi della Pievania sorsense fino alle ultime fasi della costruzione dell’attuale tempio in stile neoclassico progettato dal frate francescano ed architetto Antonio Cano.
Si tratta di una monografia sulla parrocchiale in cui, attraverso la documentazione d’archivio e la letteratura sull’argomento, l’autrice ripercorre la storia e le fasi costruttive della chiesa. Storia che è strettamente connessa alla vita della comunità sorsense, la quale, organizzandosi in numerose associazioni religiose, le cosiddette “Opere”, animava la vita religiosa della parrocchia.
San Pantaleo, che un’antica tradizione afferma aver ospitato i resti mortali del giovanissimo giudice di Torres, Barisone III, ucciso nel 1236, era al momento della ristrutturazione del frate architetto Antonio Cano un edificio a tre navate di ascendenza romanica. Nella ricostruzione, il frate ne conservò i vecchi muri perimetrali, risparmiando parte della struttura preesistente che fu riassorbita all’interno della nuova fabbrica.
Fondamentale importanza hanno avuto nella ricerca la relazione della Visita pastorale effettuata dall’arcivescovo Salvatore Alepus nel 1553, la relazione del 1824 del pievano Antonio Maria Are all’arcivescovo turritano mons. Carlo Tommaso Arnosio, e quella di don Lorenzo Nurra, pievano dal luglio del 1836 al marzo del 1844, compilata in occasione della Visita pastorale del 1842, dalle quali l’autrice ha potuto raccogliere notizie relative alla organizzazione sociale, religiosa e amministrativa della Parrocchia, ricostruendo così la vita della popolazione sorsense nella prima metà dell’Ottocento, attraverso la descrizione delle chiese, alcune delle quali oggi non più esistenti, di antichi altari, di processioni e culti ormai scomparsi, dell’attività amministrativa della Parrocchia e degli arredi sacri, alcuni dei quali sono pervenuti fino a noi.
Alla prima parte, dedicata alla storia della parrocchiale e ai suoi arredi, che dall’epoca romanica giunge fino agli ultimi restauri dell’edificio, segue un capitolo sulle società di mutuo soccorso sorte a Sorso nel XIX secolo.
Nella seconda parte del volume trova spazio un’ampia descrizione degli arredi sacri custoditi nella chiesa parrocchiale e numerose sono le immagini a corredo di ogni scheda.
L’analisi delle opere d’arte contenute all’interno del tempio, rievocano dall’oblio una storia ricca di spunti antropologici e di tesori artistici che contribuiscono ad illuminare il passato, consentendoci di percorrere un sentiero del tempo carico di significati e di codici simbolici che riflettono il mondo sociale e culturale, lavorativo e religioso, delle feste e dei rituali. Un mondo fatto di gente fiera, che conduceva una vita di sacrifici e di duro lavoro e che aveva un suo tipico modo di esprimersi.
I documenti consultati rivelano inoltre i contrasti che di volta in volta si generavano tra le numerose associazioni religiose e il clero locale, tra pievano ed amministrazione comunale, soprattutto durante le fasi cruciali della costruzione di una fabbrica imponente come la nuova parrocchiale.
Ne deriva una straordinaria rassegna di personaggi e famiglie, nobili e popolani, frati e pievani, “opere” ed obrieri, di artisti ed artigiani, che ci aiuta a ricomporre la nostra memoria storica attraverso il paziente lavoro di recupero dei “segni” del nostro passato umano e culturale.

Pubblicato sul Corriere Turritano nr. 22 del 20/12/2012











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