Dove vanno le nuvole
di Leo Spanu Nel cielo nuvole capricciose disegnavano figure di animali, di piante e volti. Era un gioco dare un nome alle immagini mutevoli, alle fantasie del vento: draghi, cavalli alati, animali mitologici e animali di tutti i giorni. -Quella nuvola sembra un maiale.- -Quell’altra un bue.- - E’ vero. Ricorda qualcuno che conosciamo.- -Si.- E giù a ridere. Era bello restare così, due ragazzi che ridono con gli occhi perduti in un cielo grigio. Non c’era malinconia in quel pomeriggio senza colori. -Chissà dove vanno le nuvole?- Domandò ad un tratto Nuccia. -Fuori dal cielo.- Rispose d’istinto Leandro. -Ma dai ! E’ impossibile. -Si, ma poi tornano.- Questo dialogo di bambini è tratto dal mio romanzo I ragazzi delle case INCIS , edizioni EDES, Sassari 2012. Quella domanda mi ha fatto compagnia per tanto tempo, ancora oggi mi piace guardare il cielo ma non faccio più domande. Del resto la risposta non è importante, non lo era neppure allora, solo che qualche volta