Antonietta Boninu, archeologa
di Leo Spanu Leggo, su La Nuova Sardegna di oggi, della scomparsa di Antonietta Boninu. Ci siamo conosciuti nei primi anni 80, io ero un giovane assessore del comune di Sorso e, insieme all’amico e collega Antonio Salis, finanziavamo e scoprivamo le aeree archeologiche di santa Filitica, di Geritu, la nave romana di Maritza. Antonietta Boninu era la responsabile della Soprintendenza: in quelle occasioni conobbi anche Daniela Rovina, Eugenio Muroni, un futuro amico e altri. Conoscenze a tempo, pensavo allora, anche se la dottoressa Boninu mi invitò insieme all’amico Petronio Pani, suggeritore della politica archeologica del Comune di Sorso, all’inaugurazione del Museo della Maddalena. F initi i lavori e i soldi, ognuno andò per la propria strada. Una dozzina di anni dopo mi ritrovai a lavorare, come precario, per il Ministero dei Beni Culturali. Prima all’Archivio di Stato come documentalista: m’è toccato controllare un tir di carte e cartacce provenienti dalla Questura di Sas