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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Crescita zero

di Leo Spanu D’estate il turismo portava sempre soldini freschi nelle casse dello stato. Da sempre il terzo trimestre (luglio-agosto-settembre) è stato un momento felice per il PIL. Col nuovo governo siamo riusciti invece ad azzerare una antica tradizione, siamo tornati indietro, alla crescita zero. Naturalmente la colpa non è mai di questo governo, sono e saranno sempre i governi precedenti i responsabili di ogni cataclisma, ieri, oggi, domani e, immagino, da qui all’eternità. Non ho capito perché li hanno votati questi  comici  e spaventati guerrieri se ogni cosa che devono  fare dev'essere rimandata a domani. Domani faremo questo, dopodomani faremo quello e in seguito faremo quell’altro.  Va bene ma oggi che si fa? La stampa spara su di noi, i poteri forti tramano contro di noi, Il PD (ma non era morto?) ci accerchia con le sue truppe, Berlusconi   (ma non si era ritirato?) ci rinnega neanche fosse san Pietro:   “Prima che il gallo canti tre volte…” E ammazzate

Paesi e città: Umbria

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di Leo Spanu Spoleto. Basilica del Crocifisso. 1920 ca. 1992 Orvieto.   Campionati interregionali allievi e allieve                                                                                                            Portammo entrambe le formazioni. Un viaggio che è rimasto nella memoria di tutti. Con un venditore di souvenir discutemmo sui sequestri in Sardegna. Spiegai a quel simpatico interlocutore che in Sardegna non abbiamo solo sequestratori di ricchi possidenti e ladri di pecore ma anche spacciatori di paccottiglia come lui e mignotte come quella che mi stava ronzando intorno. Mi regalò un portafortuna in pelle e un cordiale saluto.  Il sindaco di Orvieto si complimentò con me, sorpreso quasi che un paese piccolo come il nostro potesse esprimere ben due formazioni allievi a livello nazionale. In effetti il 1992 è stato il nostro anno migliore. Palazzo del Capitano del Popolo. 1920 ca. 2002 Gubbio Noi sorsensi abbiamo qualcosa in comune con gli egubi

Miracoli

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di Leo Spanu Non credo ai miracoli perchè non mi è mai riuscito di farne uno. Una volta ho pensato  che con la forza di volontà si può tutto. Quello che, in un concorso pubblico, vinse al mio posto, aveva invece un santo protettore. Io sono rimasto con la forza di volontà. Ma i miracoli avvengono davvero. Una volta un signore distratto, ascoltando un famoso studioso che spiegava come la sigaretta tolga giorni e anni di vita, dopo un veloce calcolo scoprì di essere morto da almeno vent'anni. Pianse molto ma il miracolo non fu riconosciuto. Invece un economista americano (quelli italiani sono inflazionati e ormai si vendono come il prezzemolo; un euro il mazzo) fece un elaborato  calcolo sul destino della nazione Italia. Risultò che la popolazione era alla fame, il paese ridotto in macerie e ormai solo il silenzio (che non ci starebbe male) avvolgeva tutto lo stivale. Poi comprò un biglietto aereo e venne a controllare le risultanze dei suoi studi. Al ritorno in America rispose

Paesi e città: Toscana

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di Leo Spanu 2003 Sarteano  Sarteano è stata scelta seguendo rigorosamente le regole e le leggi della più antica scienza conosciuta: la nasologia. Centro! Il tipico paese di formazione medievale con castello (chiuso per restauri) e stradine ripide come rampe di lancio. Piacevole e simpatico. Ma è stato l'albergo la sorpresa più felice, un paio di chilometri fuori del paese, una tipica casa colonica toscana ristrutturata, dentro un bosco sopra una collina che si affaccia sui laghi di Trasimeno e di Chiusi. La mattina presto è un piacere passeggiare nei viali alberati respirando profumi e odori dimenticati, rincorrere con gli occhi uno scoiattolo che si arrampica sulle querce, mentre i pensieri vagano sereni tra le colline oltre la foschia, in fondo alla valle dove il cielo si tuffa nelle acque del lago. L' albergo si chiama la Torre ai Mari. La torre c'è ma i mari sono ad almeno due ore di macchina e di certo noi non andiamo in vacanza per cercare il mare coi suoi de

Statue di bronzo e altro

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di Leo Spanu Ricordo benissimo quando arrivarono gli ippopotami... ...io stavo pisolando appoggiato alla valigia per l'ennesimo sciopero dei trasporti.... ....... mentre dalla metropolitana uscivano i viaggiatori che erano entrati prima dello sciopero dell'anno prima e si erano persi. C'era stato in realtà un tentativo di salvataggio. -Tirateli fuori!- Gridava una signora romana che faceva la sindaca di non so dove ed era così  disperata al punto che anche un cigno s'era fermato a dare una mano, pardon un colpo di becco. Solo lo zio Gustavo che da anni aspettava l'aumento di  pensione promesso dai governi degli ultimi trent'anni, giocava con un piccione di passaggio, l'unico uccello col quale ormai poteva giocare. Un capellone cieco aspettava la fine del giorno tanto per lui giorno e notte sono la stessa cosa, intanto beveva  un cappuccino aspettando la brioche che il governo (nuovo)  s'era ripreso insieme al tavolino e all

Paesi e città: Palermo

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di Leo Spanu Teatro Massimo. 1920 ca. 2013 Arriviamo a tarda notte; era già buio quando siamo sbarcati all’aeroporto di Trapani. Odio attraversare posti a me sconosciuti di notte, mi rifarò al ritorno, al momento solo uno sprazzo di luce a Capaci, sull’autostrada, nel punto dove morirono il giudice Falcone, la moglie e la scorta. Un punto illuminato a giorno come memoria; speriamo riesca anche ad illuminare le coscienze. Il mattino, fuori dell’albergo un momento di teatro greco con un parcheggiatore abusivo alquanto malmesso   nel fisico, che ci spiega l’altra faccia del mondo e della luna, quella che tutti vediamo e che facciamo finta di non vedere. C’è un’umanità e una simpatia in quel piccolo uomo che non si arrende anche se è stato iscritto d'ufficio nella lista dei vinti che ti riconcilia con la Sicilia. Forse paga il pizzo a qualcuno ma:    - Ragazzi, ( il più giovane di noi di ha 60 anni o nei paraggi) piccola colletta per l’omino che ci guarda il pullman.-