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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

Favole: Tatiana

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  di Leo Spanu Vladimir Lyubarov  racconta storie della Russia profonda ma chissà perchè ho l'impressione che siano anche storie di casa nostra. Forse perchè gli ultimi si rassomigliano tutti, qualunque sia il paese. E pensare che basterebbe poco per diventare penultimi. In questo caso bisognerebbe trovare dei volontari che vogliano fare gli ultimi. Impossibile? Qui  mi si sta attorcigliando l'ultimo pensiero libero rimastomi. Meglio raccontare la storia di Tatiana. Tatiana non era bella ma cantava molto bene specie quando faceva la doccia. Si iscrisse ad un corso di pianoforte ma la voce era sgradevole. Allora si mise nuda e la voce tornò ad essere quella di prima. Mai imparare a cantare sotto la doccia poi tocca stare nudi per sempre. Comunque fu convocata per partecipare a Sanremo nel coro 4+4 di Nora Orlandi. Ma mancavano i quattro maschietti, solo uno, di nome Vassili, da dietro le quinte, guardava il sedere delle ragazze. Tatiana non vinse niente, neanche il premio della

La Bellezza: Autunno

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 di Leo Spanu Canzone d'autunno I lunghi singulti dei violini  d'autunno mi lacerano il cuore  di un monotono languore. Pieno d'affanno e stanco, quando  l'ora batte io mi rammento remoti giorni  e piango. E mi abbandono al triste vento che mi trasporta di qua e di là simile ad una foglia morta. Paul Verlaine (Francia 1844- 1896)

Genova per chi? Pensieri sparsi

 di Leo Spanu L'Italia è una repubblica fondata su ... no, è affondata. La democrazia è basata sul voto. Se te ne stai a casa la uccidi e perdi il diritto a essere libero. L'italiano medio adora essere preso per il culo invece l'italiano furbo ...pure. Mettersi a 90 gradi trasforma il tondino in quadrato.: E' la famosa quadratura del cerchio (per i giornalisti televisivi "quadra"). Se fai il sindaco di una città per otto anni e gli elettori  ti mandano a cagare, hai vinto qualche cosa? Menù del giorno: pesta al pesto. Se rubi una mela vai in galera, se rubi un milione diventi ministro. A un sindaco (già ministro una volta) hanno regalato un attico vista Colosseo. Lui non ne sapeva niente. I suoi concittadini lo stravotano in attesa di case gratis? Proverbio latino. Divide et Imperia. Il primo partito d'Italia (quello dei fratellini) vince ma prende la metà dei voti del PD. E' vero, la matematica è solo un'opinione.  Una ladra insegna l'onesta,

Favole: Angela

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  di Leo Spanu Angela era una ragazza triste. Ce ne sono molte in giro ma non interessa a nessuno il perchè. Angela infatti non diceva niente dei fatti suoi e continuava a vivere aspettando un uomo da amare . Si vestiva sempre di nero quando aveva un nuovo appuntamento, un abito semplice ma elegante con una profonda scollatura che metteva in evidenza il seno, la parte migliore del suo corpo. Un velo sottile ed una rosa sui cappelli. Armando era un operaio,  grande ciuffo sulla fronte come un cantante rock, poco o niente da offrire. Un  giorno uscirono per una passeggiata per le strade del vecchio centro. Angela aveva indossato un vestito a fiori e sopra un vecchio giubbotto perchè l'aria era fresca. Sopra di loro, nel cielo sfrecciò un volo di uccelli che migravano al sud. - Chissà dove vanno.- Disse Angela.- E chi se ne frega.- Rispose Armando. Bruno la portava sempre al luna park, c'erano  poche attrazioni in verità e si finiva sempre  nel solito calci-in-culo. Angela pensò,

Favole: La vera storia di Cenerentola

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  di Leo Spanu Il libro è intitolato:  Dodici cenerentole in cerca di autore. Cioè tutto il teatro in dodici facili lezioni .  I testi sono di  Rita Cirio , le illustrazioni di  Emanuele Luzzati . Edizioni Nuages 1991. In realtà la prima edizione è del 1976 ma come è scritto nella presentazione “ Niente di nuovo sotto il riflettore .”  L’idea di riscrivere Cenerentola così come l’avrebbero immaginata alcuni autori di teatro non è male. Se fossi molto presuntuoso (lo sono, lo sono!) potrei aggiungere una mia versione, anzi l'aggiungo. E' vero che tredici a tavola porta male ma chi se ne frega: io mangio da solo. Comunque ecco le Cenerentole alla maniera di: Eschilo, Sofocle, Euripide (Per gli studenti asini come me il trio dei autori greci venivano ricordato con  la “tragica ”  Eschilo, Eschilo che qui si Sofocle ma attenti alle scale che sono Euripide ." Per mia fortuna ho studiato allo scientifico e non al classico.) Comunque la versione di   Cenerigone  (= Cenerentola+ A