Noi del 1946. Parte seconda
Noi del 1946. Parte seconda di Leo Spanu Noi del 1946 siamo stati fortunati. Noi non siamo stati concepiti per distrazione o per un incidente di percorso ma per amore, solo per amore. I nostri genitori stavano uscendo da una lunga notte insonne, stanchi di dolori e di paura; avevano voglia di vivere, di sognare, di giocare. Mi piace immaginare i miei genitori come due giovani felici che volevano un figlio. Mio padre era un militare di carriera e si era congedato alla fine della guerra. Aveva visto cose terribili e voleva solo dimenticare quella sua assurda giovinezza vissuta tra bombe e morti. Mia madre era una ragazzina, poco più che bambina, mora e allegra, innamorata pazza di quel suo principe azzurro dal sorriso triste e dai capelli precocemente imbiancati. Io sono stato il loro primo figlio, una luce per un domani migliore. La vita è strana, il più delle volte le tue domande rimangono sospese nell’aria come nuvole ferme in attesa del...