Lascia che sia l'ombra della tua ombra
di Leo Spanu
Jacques Brel (1929-1978) era un cantautore belga in lingua
francese. Secondo me era anche un grande poeta, di quelli che,chissà perché,
non appaiono mai nelle antologie scolastiche ma che influenzano profondamente altri artisti. A far l’elenco dei cantanti
che hanno interpretato le sue composizioni ci vuole un foglio protocollo. “Ne
me quitte pas” è una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi. Citerò solo
i versi finali:
Non andare via
Non piangerò più,
non parlerò più
mi nasconderò li
a guardarti
danzare e sorridere
e ad ascoltarti
cantare e poi ridere.
Lascia che io sia
l’ombra della tua ombra
l’ombra della tua mano,
l’ombra del tuo cane
non andare via
non andare via
non andare via.
non andare via
non andare via.
Oggi molti uomini abbandonati dalla loro donna non scrivono
versi. Preferiscono uccidere “ perché, l’amavo troppo”. Come cambiano i tempi! E gli uomini. In peggio.
Ma è un’altra la canzone di Brel che vorrei “ raccontare”:
Le plat pays ( Il paese piatto-1959) dedicata al suo paese d’origine il Belgio.
Canzone che ha avuto varie traduzioni. Una delle più originali è la versione di
Herbert Pagani (1944-1988). Pagani divenne famoso a cavallo degli anni 60/70
come uno dei conduttori di Radio Montecarlo ( un mito per quelli che hanno qualche
anno). In realtà era un cantautore, uno scrittore, un poeta, un pittore, uno
scultore e tanto altro. Peccato sia morto troppo giovane.
Le plat pays ( Belgio) 1962
Con il mare del nord come ultima terra vaga
e onde di dune per fermare le onde
e onde di roccia che le maree ripassano
e che hanno per sempre il cuore in bassa marea
con infinite brume a venire
con il vento dell’est ascoltatelo trattenere
il paese piatto che è il mio.
Con le cattedrali come uniche montagne
e campanili neri come alberi della cuccagna
dove diavoli in pietra precipitano dalle nubi
con il filo dei giorni come unico viaggio
e strade di pioggia come sola buonasera
con il vento dell’est ascoltatelo volere
il paese piatto che è il mio.
Con un cielo così basso che un canale s’è perduto
con un cielo così basso che insegna l’umiltà
con un cielo così grigio che un canale s’è impiccato
con un cielo così grigio che bisogna perdonarlo
con il vento del nord che viene
a distruggersi
con il vento del nord ascoltatelo scricchiolare
il paese piatto che è il mio.
Con l’Italia che discenderà l’Escaut
con Frida la Bionda quando diventa Margot
quando i figli di novembre ci ritornano a maggio
quando la piana è fumante e trema a luglio
quando il vento è riso, quando il vento è grano
quando il vento viene dal sud ascoltatelo cantare
il paese piatto che è il mio.
Copertina disco Lombardia. Non sono certo ma credo che il disegno sia opera dello stesso Pagani
Copertina disco Lombardia. Non sono certo ma credo che il disegno sia opera dello stesso Pagani
Le plat pays ( Lombardia) 1965
Qui l'arpa della pioggia della pioggia per mesi suonerà
ed un'infinità di nebbia scenderà
e vedrai coprirà tutto intorno a noi
e annegherà il tuo cuore anche se non vuoi
perchè d'autunno piove qui e non smette mai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Vedrai la cattedrale che sembra una montagna
con mille guglie bianche che la luna bagna
e dei diavoli in pietra che sputano alle stelle
e che graffiano il cielo con gesti di zitelle
son secoli che fanno gli stessi gesti ormai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Qui il cielo è così grigio che sembra venga giù
qui il cielo è così basso che insegna l'umiltà
è così grigio che il naviglio annegherà
è così basso che che naviglio non c'è più
il vento qui s'invita ai funerali sai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Ma quando il primo fiore dal fango nascerà
e tra le ciminiere il pioppo canterà
capirai che a novembre noi dobbiamo pagare
quel che maggio promette e giugno ci può dare
tra i grattacieli e tram l'estate scoppierà
se vieni su da me vedrai ti piacerà
la Lombardia che è casa mia.
e vedrai coprirà tutto intorno a noi
e annegherà il tuo cuore anche se non vuoi
perchè d'autunno piove qui e non smette mai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Vedrai la cattedrale che sembra una montagna
con mille guglie bianche che la luna bagna
e dei diavoli in pietra che sputano alle stelle
e che graffiano il cielo con gesti di zitelle
son secoli che fanno gli stessi gesti ormai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Qui il cielo è così grigio che sembra venga giù
qui il cielo è così basso che insegna l'umiltà
è così grigio che il naviglio annegherà
è così basso che che naviglio non c'è più
il vento qui s'invita ai funerali sai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Ma quando il primo fiore dal fango nascerà
e tra le ciminiere il pioppo canterà
capirai che a novembre noi dobbiamo pagare
quel che maggio promette e giugno ci può dare
tra i grattacieli e tram l'estate scoppierà
se vieni su da me vedrai ti piacerà
la Lombardia che è casa mia.
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